sabato 25 luglio 2009

Sui media Usa Berlusconi peggio di Bill


25/7/2009
MAURIZIO MOLINARI


Per i media d’Oltreoceano lo scandalo che coinvolge il premier italiano Silvio Berlusconi porta il nome di «Sex Tapes» (Nastri sessuali) evocando i «tapes» del Watergate che travolse Richard Nixon e il «sex» della vicenda Lewinsky che costò quasi l’impeachment a Bill Clinton. Tabloid, siti web, televisioni e agenzie ne danno ognuno una propria declinazione, dilungandosi nella descrizione dei particolari più peccaminosi.

Il popolare «New York Post» titola «Silvio’s X-Rated Bed Talk» (Colloqui a luce rossa di Silvio a letto) spiegando che si tratta di «orgasmi» con dettagli tali da far capire che «quando si tratta di scandali sessuali Clinton non vale nulla rispetto a Berlusconi». Ad avvalorare l’idea che la vicenda che coinvolge Patrizia D’Addario valga assai più dello scandalo di Monica Lewinsky è il sito Internet Huffingtonpost, secondo il quale «i nastri rivelano che il premier ha fatto sesso con una prostituta, suggerendole poi di toccarsi spesso». Il «News Daily» sceglie invece un altro approccio, osservando che «i Sex Tapes possono innescare un’indagine sulle antichità trovate nella sua casa in Sardegna» di cui Berlusconi ha parlato alla escort perché «la legge italiana sull’archeologia obbliga a farle ispezionare e catalogare» come invece non è mai avvenuto.

Fra le tv sono Cnn e Fox a dare maggior risalto ai «Sex Tapes» dandone notizia nei programmi di news e mettendo online nei rispettivi siti traduzioni di ampi riassunti dei colloqui fra Berlusconi e D’Addario pubblicati dal settimanale «L’Espresso», sottolineando che la escort «rifiuta di fare commenti» e il premier parla di «atti illegali».

Più analitica invece una corrispondenza dell’agenzia Bloomberg da Roma che palando di «Scandali sessuali nella patria di Giacomo Casanova» arriva alla conclusione che «il primo ministro probabilmente sopravviverà» a causa del fatto di «essere la colla che tiene assieme la coalizione» come anche di un’«opposizione indebolita da guerre intestine e priva di un chiaro leader».

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