sabato 1 agosto 2009

Arvo Part - De Profundis

De profundis clamavi ad te, Domine;
Domine, exaudi vocem meam.
Fiant aures tuae intendentes
in vocem deprecationis meae.
Si iniquitates observaveris, Domine,
Domine, quis sustinebit?
Quia apud te propitiatio est propter legem tuam sustinui te Domine,
ut timeamus te.
Sustinui te, Domine,
sustinuit anima mea in verbo eius;
speravit anima mea in Domino
A custodia matutina usque ad noctem speret Israel in Domino,
quia apud Dominum misericordia,
et copiosa apud eum redemptio.
Et ipse redimet Israel
ex omnibus iniquitatibus eius.

8 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Arvo Pärt, o Paart (Paide, 11 settembre 1935), è un compositore estone di musica contemporanea legato al minimalismo.
Dopo gli esordi, in cui il suo linguaggio utilizzava tecniche come la dodecafonia ed il collage, fu coniato proprio per la sua musica il termine di minimalismo sacro, di cui è un riconosciuto esponente assieme ad autori come Henryk Górecki, Gianmartino Durighello e John Tavener. È un compositore apprezzato soprattutto per la semplicità dell'ascolto e la trasparenza emotiva delle sue opere.
Arvo Pärt iniziò effettivamente a comporre nel 1958 con le Zwei Sonatinen per pianoforte. Gli studi sulla dodecafonia e la serialità postweberniana lo condussero a sperimentare i sistemi compositivi delle avanguardie dell'epoca. Nonostante questo giunse alla conclusione che "la sua convivenza con l'atonalità lo stava portando a un vicolo cieco", così decise di approfondire il barocco e il canto gregoriano conducendo contemporaneamente una ricerca di semplificazione progressiva nella sua musica, allo scopo di eliminare il "superfluo" e l'esagerazione dalle sue composizioni.
Il risultato fu la creazione di un nuovo stile molto rigoroso ed originale: il tintinnabuli, costruito interamente su triadi e scale tonali, dove l'impiego della voce umana è di rilevante importanza.
Da quel momento la sua lunga carriera è stata dedicata al perfezionamento del suo metodo compositivo, da lui ancora oggi utilizzato.
La definizione dello stile, dettata dallo stesso Pärt è:
« Lavoro con pochissimi elementi - una voce, due voci. Costruisco con i materiali più primitivi - con l'accordo perfetto, con una specifica tonalità. Tre note di un accordo sono come campane. Ed è perciò che chiamo questo tintinnabulazione »
Con questo particolare genere Pärt dimostra come sia possibile produrre opere valide nonostante la totale assenza di esagerazioni armoniche e la riduzione ai minimi termini del materiale compositivo. Infatti, il modo di comporre di Pärt è generalmente costruito solamente su due voci: una funge da accompagnamento, arpeggiando e ripetendo le note di un accordo tonale (come spiega sopra Pärt, la "Tintinnabulazione"), l'altra è la "melodia" (spesso vocale), ovvero la voce principale. Il tintinnabuli quindi è uno stile a metà fra monodia e polifonia, senza però rientrare realmente in nessuna delle due categorie."(WIKIPEDIA)

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Duro da digerire, vero? Non sono canzonette!

Francy274 ha detto...

Si, davvero duro da digerire...
perchè questa scelta? Triste Senor????



"Dal profondo a Te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i Tuoi orecchi attenti
Alla voce della mia preghiera.

Se consideri le colpe, Signore
Signore, chi potrà sussistere?
Ma presso di Te è perdono,
Perciò avremo il Tuo timore.

Io spero nel Signore,
L'anima mia spera nella Tua parola.
L'anima mia attende il Signore
Più che le sentinelle l'aurora.
Israele attenda il Signore,

Ché presso il Signore è la misericordia,
Grande presso di Lui redenzione;
Egli redimerà Israele da ogni sua colpa."


Un funerale dark ...questo mi è parso !
(ce n'è voluto per trovare la traduzione...)

cico ha detto...

Diciamo che non è il massimo per una cenetta romantica. Quando troverò una donna in grado di reggere lo sguardo per tutti i 23 minuti di Litany giuro me la sposo.

Ps: ma sto tizio non sarà un'anticchietta anticomunista?

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Sì sei "quel" cico. Stai alla larga dal mio blog.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Perchè a me piace. Semplice no?
Perchè sono sempre alla ricerca di forme espressive nuove.
Questo musicista mi fu segnalato dal mio psicologo del carcere che ho diretto per ultimo.
Lui ne era entusiasta, io no.
L'ho lasciato sedimentare per alcuni anni, adesso l'ho 'scoperto'.
Allo stesso modo quando acquistai "L'arte della fuga" di J.S.Bach non provai nessuna emozione, per poi 'scoprire' questa composizione molti anni dopo.
Adesso ne vado matto.
Ne potrei fare altri di esempi, di compositori che di primo acchito sono incomprensibili (nel senso che non mi suscitano alcuna emozione) e dopo alcuni anni, durante i quali ho ascoltato tantissima altra musica, improvvisamente si svelano.

Francy274 ha detto...

Vero, vero...succede anche a me di rivalutare musica che non avevo apprezzato molto...Se dovesse succedermi anche con il De profundis sarò grande abbastanza per non correre il rischio di guai da cico :DDD

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Non credo che costui si farà di nuovo vivo.