giovedì 27 agosto 2009

Genova: perchè ho rifiutato



ANTONIO DI PIETRO
26 Agosto 2009


Molti cittadini mi chiedono perchè non sono stato invitato alla festa dei democratici a Genova. riporto un'intervista rilasciata al Resto del Carlino, sul perchè, invitato, ho preferito declinare .

Intervista:

Giornalista: Un anno fa lei, Di Pietro fece impennare l’applausometro della festa del Pd di Firenze toccando tutti i tasti dell’antiberlusconismo classico, ricorda?
Di Pietro:«Me lo ricordo benissimo e mi ricordo anche quando, un mese dopo, ai Fori imperiali, il popolo del Pd si accalcava ai banchetti dell’Italia dei Valori per firmare contro il Lodo Alfano. E sa cosa diceva?».

Giornalista: Viva Di Pietro, nuova sinistra?
Di Pietro:«Diceva: avanti, spronate voi questa dirigenza dormiente del Pd».

Giornalista: Ma alla festa dei democratici in corso a Genova l’hanno invitata oppure no?
Di Pietro:«Sono stato invitato ma non vado. E’ mai possibile che nessuno dei tre candidati-leader del Pd abbia ancora chiarito cosa vuole fare con l’Idv?».

Giornalista: Sembra anche molto arrabbiato per quel che ha detto Veltroni al nostro giornale...
Di Pietro:«Mi chiedo io: il Veltroni che oggi si pente di non aver collaborato con Berlusconi è lo stesso che nel 2008 strinse il patto con l’Idv acconsentendo alla nostra condizione di fare un’opposizione senza se e senza ma?».

Giornalista: Le faccio la stessa domanda che il mio collega ha posto a Veltroni: se oggi siamo quel che siamo è colpa del premier?
Di Pietro:«Certo. E’ colpa di Berlusconi, di chi, dopo Tangentopoli, ha combattuto il medico invece della malattia, di chi si è seduto al fianco di Berlusconi per interesse, di chi ha inciuciato con lui, nel 1996 durante la bicamerale e poi nel 2008, di chi, come il capo dello Stato, critica le leggi quando sono già approvate, di Fini, che fa sempre buone diagnosi ma poi sparisce per la terapia. E poi, signor Veltroni...».

Giornalista: Ora sta dicendo che Berlusconi è colpa di Veltroni?
Di Pietro:«Il signor Veltroni dovrebbe sapere che il governo Berlusconi IV esiste grazie alla sua stretta di mano privata in odor d’inciucio a cui seguì la caduta del governo Prodi».

Giornalista: Di Pietro, a questo punto non potrà smentire che il dipietrismo è l’antiberlusconismo per eccellenza.
Di Pietro:«Lo rivendico e ne sono orgoglioso ».

Giornalista: Crede che Berlusconi completerà il mandato elettorale?
Di Pietro:«Se non si fa squadra comune, lui continuerà a fare quello che fa per ragioni economiche e giudiziarie. Ecco perché io sono furibondo con la sinistra, perché si è messa a giocare con il male. Sa di quel personaggio di National geographic che giocava a sfidare i coccodrilli? Bene, è morto. Capito?».

Giornalista: Passando alle alleanze in vista delle elezioni regionali, l’Udc sembra molto corteggiata...
Di Pietro:«Si chiama meretrice chi va con tutti».

Giornalista: Anche l’Idv alle elezioni amministrative passate si è alleato a volte sì e a volte no col Pd.
Di Pietro:«Solo in alcune città non abbiamo appoggiato il Pd. E rifaremo lo stesso dove sono Vendola, Bassolino, Loiero. Se poi i democratici, altrove, preferiranno l’alleato fedifrago, Casini, peggio per loro».

Giornalista: Intanto incombono l’auntunno caldo, il tema delle gabbie salariali.
Di Pietro: «L’Idv sarà sempre dalla parte dei lavoratori e dirà sempre no alle differenze salariali tra Nord e Sud, sì invece alla detassazione delle imprese, soprattutto al Sud».

2 commenti:

Francy274 ha detto...

Di Pietro, l'ultimo faro di una nave alla deriva...ma gli italiani sono ciechi, dubito che vedranno il faro.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Certo, siamo messi maluccio, vedi ciò che sta accadendo per Rai3, articolo di Curzio Maltese, il quale però non ama Di Pietro (nessuno è perfetto!).
Io dico che se vince Franceschini, che sta adottando idee e linguaggio dipietresco, qualche speranza c'è ancora.
Stiamo alla finestra.