venerdì 28 agosto 2009

Querela di Berlusconi a Repubblica. Franceschini: "Ora ci denunci tutti"




Pier Luigi Bersani considera la causa intentata dal Premier a Repubblica "sconsiderata". Dario Franceschini rilancia: "Ci denunci tutti". Il segretario della Federazione nazionale della stampa italiana, Franco Siddi, interviene per ricordare come in un Paese libero fare domande non sia una concessione, ma un diritto-dovere di chi fa informazione. L'Ordine dei giornalisti si dice allarmato: "Non vi siano più intimidazioni". E' una valanga di reazioni quella che segue la decisione di Silvio Berlusconi di chiedere un milione di euro come risarcimento per le dieci domande che gli vengono poste quotidianamente e a cui lui, quotidianamente, si rifiuta di rispondere.

Bersani: "Deve portare in tribunale mezzo mondo". ''L'iniziativa mi pare inaccettabile e dieci volte sconsiderata'', afferma il candidato alla segreteria del Partito democratico, Pier Luigi Bersani. "Percorrendo questa strada - commenta - il presidente del Consiglio si vedrà costretto a chiamare in tribunale mezzo mondo''. Solidarietà al direttore di Repubblica, è stata espressa anche dall'altro candidato alla segreteria del Partito Democratico, Ignazio Marino: "È di primaria importanza difendere la libertà di stampa nel nostro paese".

Franceschini: "Ci denunci tutti". Il segretario del Pd Dario Franceschini ha espresso la sua solidarietà e quella del partito al direttore Ezio Mauro giudicando "incredibile" l'azione giudiziaria del premier: "E' chiaro che ci troviamo di fronte a una indegna strategia di intimidazione nei confronti di un singolo giornale, dell'opposizione e di chiunque difenda i principi di un Paese libero che non ha precedenti in nessuna democrazia e che è anche un segno di paura e di declino. Il presidente del Consiglio non denunci solo Repubblica, ci denunci tutti".

Zanda: "Interrogazione parlamentare". Il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda annuncia che trasformerà in interrogazione parlamentare le domande di Repubblica. "I comportamenti eccessivi di Berlusconi - spiega il senatore - lo hanno esposto al ricatto ed hanno messo in pericolo la sicurezza nazionale. Da Berlusconi dipendono i servizi segreti: come fidarsi dell'uso che un uomo esposto al ricatto può fare delle informazioni di cui i servizi segreti lo mettono a conoscenza?"

Enrico Letta: "Gravissimo". Per l'esponente dei democratici, presente a Pesaro alla Festa del Pd insieme a Pier Luigi Bersani, "l'attacco di Berlusconi è un fatto molto grave".

Donadi (Idv): "Aggressione vergognosa". "Piena solidarietà al direttore e ai giornalisti di Repubblica per la vergognosa aggressione attuata nei loro confronti da Berlusconi". Lo dice il capogruppo dell'Idv alla Camera, Massimo Donadi, che aggiunge: "Repubblica è colpevole di fare ancora in questo paese un giornalismo basato sui fatti e sulle verità anche scomode per il potere".

Bonelli e Cento: "Intimidazione alla democrazia". "Ci troviamo di fronte ad un'involuzione democratica gravissima", dice l'ex capogruppo alla Camera dei Verdi Angelo Bonelli. Gli fa eco Paolo Cento dei Verdi-Sinistra e Libertà: "Il tentativo di Berlusconi di mettere la museruola alla Repubblica va fermato. Bisogna smetterla con gli editti ai giornali e giornalisti non amici".

Fnsi e Odg: "Fare domande non è una concessione". Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa italiana, ha dichiarato ai microfoni di Econews e di ItaliaRadioWeb: "Vorremmo un Paese normale dove porre delle domande da parte di un organo di informazione non sia oggetto di una concessione, ma fatto naturale e scontato". "Non può non suscitare apprensione e allarme in quanti ritengono che misure di questo genere finiscono per mettere in discussione gli spazi di autonomia e di libertà di opinione e di stampa in Italia", ha aggiunto Enrico Paissan, vice presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti.

Federconsumatori: "Valutiamo azioni legali". "Chiunque metta in campo iniziative tese a ledere la libertà di informazione e comunicazione, da qualsiasi parte provengano, sarà fortemente contrastato dalla Federconsumatori". Questa la dichiarazione del presidente Rosario Trefiletti, che aggiunge: "Verificheremo l'opportunità di pratiche ad opponendum dell'iniziativa del presidente del Consiglio".

Articolo 21: "Tutti i media pubblichino le 10 domande". "Che tutte le radio, che tutti i siti, che tutti i blog, che tutti i giornali anche quelli più distanti e che odiano lo stile giornalistico di Repubblica decidano assieme di ripubblicare le 10 domande perché quello che accade oggi a Repubblica potrà capitare a chiunque". E' l'appello lanciato dal portavoce, Beppe Giulietti, e dal presidente di Articolo 21, Federico Orlando.

(28 agosto 2009)

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