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"Deliranti spiegazioni", "umorismo machista", "un leader improprio per un paese serio" che è imbarazzante "frequentare" per gli altri premier e presidenti occidentali. Così, in un editoriale della direzione, El Pais commenta la conferenza stampa di ieri in Sardegna in cui Silvio Berlusconi, accanto al primo ministro della Spagna Zapatero, ha tra le altre cose attaccato pesantemente il più autorevole quotidiano spagnolo predicendone in sostanza il fallimento. Il resto della stampa internazionale reagisce in modo simile allo "show" del premier italiano, come lo definiscono vari giornali, e un altro grande quotidiano straniero, il Wall Street Journal, gli dedica un editoriale al vetriolo per la sua decisione di fare causa ai giornali che lo criticano, paragondandolo a un "torero che assume una banda di avvocati per impedire al toro" di fare il suo mestiere.
Messo nel mirino da Berlusconi, evidentemente risentito per le foto dei party con donne in topless nella sua villa in Sardegna che il giornale spagnolo è stato finora l'unico al mondo a pubblicare con ampio rilievo, El Pais dedica comprensibilmente ampio spazio alla "stravagante" conferenza stampa di ieri, come la chiama il corrispondente dall'Italia Miguel Mora.
L'editoriale del direttore comincia col notare che Berlusconi, ammettendo di avere ricevuto più volte a casa propria un uomo d'affari, Gianpaolo Tarantini, indagato per droga e incitamento alla prostituzione, intrattiene "compagnie poco raccomdabili". Quindi l'articolo fa l'elenco della "deliranti spiegazioni" con cui il premier ha risposto, o meglio non risposto, alla domanda del giornalista del Pais durante la conferenza stampa, facendo sfoggia di un "umorismo machista e ridicolo". Infine l'editoriale accusa Berlusconi di essere un leader che "confonde il pubblico con il privato, come ha dimostrato nella conferenza stampa", un leader "improprio per un paese serio e per un governo presentabile". Conclude El Pais: "Frequentare Berlusconi è una difficoltà politica addizionale per le odierne relazioni internazionali", lasciando capire che il premier spagnolo Zapatero, che a un certo punto ha definito "interessante" quel che Berlusconi stava dicendo, preferirebbe tenerlo a distanza.
Analoghi commenti da parte degli altri quotidiani spagnoli, come El Periodico che giudica la conferenza stampa di ieri "un recital a base di cattivo gusto e machismo" e la Voz di Galizia che parla di un leader "irrimediabile".
La bibbia del capitalismo, come è soprannominato il Wall Street Journal, mette in prima pagina la conferenza stampa e la accompagna con un editoriale intitolato "Silvio Berlusconi e il silenzio dei tori", che riecheggia vagamente il titolo del film "Il silenzio degli innocenti". L'articolo non firmato, dunque anche questo espressione della direzione del più importante quotidiano finanziario al mondo, nota che la serie di cause per diffamazione lanciate dal premier italiano contro la Repubblica e altri giornali stranieri, "susciterebbe ilarità" se non rappresentasse una effettiva minaccia di chiudere la bocca alla stampa. Il Wsj riporta la recente frase di Berlusconi secondo cui i giornali "ci attaccano come tori infuriati, ma qui c'è un torero che non ha paura di niente". Senonché, commenta il Journal, "noi non possiamo ricordarci l'ultima volta che un matador ha scatenato una squadra di avvocati per impedire al toro di attaccare". Il quotidiano newyorchese fa un'ipotesi: che le denunce potranno trattenere alcuni giornali da criticare Berlusconi per le sue storie con giovani donne, ma potrebbero spingere la stampa internazionale a "occuparsi maggiormente di questioni che possono ben più danneggiare la sua reputazione, come le sue relazioni con Tripoli e Teheran, gli effetti del suo nazionalismo economico, le sue mancate promesse di ridurre le tasse". E conclude: "Se Berlusconi ama il suo paese così appassionatamente come dice di fare, allora dovrebbe lasciar perdere le cause legali e lasciare la stampa svolgere il suo lavoro"
Anche la stampa britannica segue il caso da vicino, con ampi servizi sul Guardian e sul Times: entrambi mettono l'accento, fin dai titoli, su un aspetto della conferenza stampa che potrebbe ritorcersi contro Berlusconi, cioè il fatto che il premier ha "per la prima volta ammesso che un sospetto protettore ha portato donne a casa sua", come titola il Guardian, ovvero che Tarantini, "un uomo d'affari indagato per droga e prostituzione" ha portato "belle donne ai party" del premier. Una frequentazione che per il momento non ha alcuna implicazione giudiziaria, ma che chiaramente i due quotidiani britannici considerano altamente imbarazzante da un punto di vista politico, forse immaginando cosa accadrebbe se il primo ministro del Regno Unito facesse cose simili.
Un rilievo che muove anche l'Irish Times in Irlanda, titolando che un "pimp", ossia un protettore, un magnaccia, ha condotto donne nella residenza privata del premier italiano, per stessa ammissione di quest'ultimo che però a quanto pare non ci trova niente di scandaloso o improprio.
Della Berlusconi-story tratta oggi anche un altro grande quotidiano americano, il Los Angeles Times, che pubblica una lunga intervista al politologo italiano, a lungo docente di scienze politiche negli Stati Uniti, Giovanni Sartori. Il titolo dell'articolo, che riflette le parole di Sartori (e il tema del suo ultimo libro), è questo: "Non è un ditattore? Allora è un sultano".
(11 settembre 2009)
1 commento:
Ieri mi sono tornate in mente le lezioni di pernacchia che il grande Eduardo impartiva agli abitati di un vicolo napoletano, vessati da un barone dal nome altisonante, nel film "L'oro di Napoli".
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