sabato 17 ottobre 2009

B. E “LA VOLPE E L’UVA” CON ANNOZERO


di Carlo Tecce


La cena diplomatica di Sofia era al dolce. Annozero e la Rai potevano passare la nottata. L’attacco in differita è pronto per la mattina, al risveglio di chi dormiva con un dilemma: Berlusconi voleva parlare con Santoro o era una finta? Doppia risposta: voleva alzare la fiammella sul programma per arrostire la Rai con le previsioni sul canone.
Iniziamo dal principio.
Ore 23:12, ultima parte di Annozero, dalla Bulgaria chiedono la linea. Dalla città dell’editto, un’altra visita ufficiale a sette anni dal repulisti, Silvio Berlusconi vorrebbe intervenire. Michele Santoro legge un bigliettino, annuncia la telefonata, sbriciola la scaletta.
Fatica sprecata.
Per una bizzarra coincidenza, proprio in quel fatidico momento, toccava al superteste al processo Previti, Stefania Ariosto.
Nessun giallo, soltanto un difettoso passaparola: il direttore di Rai Due, Massimo Liofredi, avverte l’angelo custode di Annozero, il vice Massimo Lavatore che sobbalza dalla sedia e corre in cerca di un autore.
Che casotto, per un equivoco: “La direzione mi ha allertato sulla possibilità dell’intervento di Berlusconi e - spiega al Corriere della Sera - ho fatto trasmettere il messaggio a Santoro. ‘Berlusconi potrebbe intervenire’ è diventato, con l’assoluta buona fede di Michele, un ‘Berlusconi vorrebbe intervenire’”.
Finiti i giorni dei pareri legali smarriti sulle scrivanie, adesso a Rai Due rallentano le telefonate dall’estero.
Nessun timore. Il presidente del Consiglio avrà preso nota sulla puntata, non dimentica: “Una televisione pubblica pagata con i soldi di tutti non dovrebbe ripetere in televisione i processi che sono stati fatti o che sono ancora in corso nelle aule giudiziarie”.
Caramelline.
Il pezzo forte è in coda.
Quando Berlusconi libera il suo spirito da imprenditore brianzolo, il suo conflitto di interessi permanente e parla da proprietario di Mediaset. Ben lieto di celebrare il funerale della Rai: “Il 30% degli italiani, che attualmente non paga il canone, supererà abbondantemente il 50%. Ho sentito in giro una serie di affermazioni da parte degli italiani moderati, credo ci saranno brutte sorprese per il bilancio della Rai la prossima volta”. Tra parentesi: Annozero è stato seguito da 5 milioni e mezzo di telespettatori, altro che rosso.
Torniamo a giovedì. Il mancato collegamento da Sofia avrà innervosito Berlusconi: l’uomo che non deve chiedere mai, non può ammettere di aver sbagliato tempi e modalità. E dunque smentisce: “Mi spendo in telefonate più divertenti. Il contenuto? L’ho letto stamattina sulle rassegne stampa”.
Anche Santoro vorrebbe capire: “Visto che in passato mi sono espresso contro le telefonate improvvise in diretta, ho interpretato il bigliettino come una richiesta di accordo. E quindi ho detto simpaticamente che ci avrebbe fatto molto piacere e che eravamo pronti”.
La ricostruzione della serata è piena di contraddizioni.
Uno tra Berlusconi, Liofredi e Lavatore dichiara il falso.
Per eccesso di zelo, così ligi al dovere e al comando, forse i dirigenti della Rai hanno frainteso una chiamata da Sofia: volevano aggiornamenti su Annozero, e basta.
L’origine della catena è Liofredi, proviamo: “Berlusconi? Dieci minuti fa, il direttore generale Masi mi ha ricordato che non posso rispondere alla stampa. Sono in riunione, non posso. Arrivederci!”.

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