Con la bocciatura per incostituzionalità del Lodo Alfano, le quattro più alte cariche dello Stato perdono quella sorta di "immunità temporanea" stabilita dal provvedimento legato al nome del Guardasigilli e Silvio Berlusconi torna ad essere un normale imputato nei processi che lo riguardano e che ora possono ripartire. Segnatamente quelli denominati "Mills" per corruzione in atti giudiziari e "Mediaset sui diritti tv" (reati societari nella compravendita di diritti tv).
Il no della Consulta per violazione dell'art. 138 (sulla revisione della Costituzione e sulle leggi costituzionali) era la pronuncia più temuta dai legali di Berlusconi: comporta infatti una bocciatura totale del 'lodo' (considerandolo una vera e propria immunità) e afferma che la materia andava trattata con legge costituzionale e non ordinaria.
Il premier torna dunque sotto processo. E il governo, per sanare l'incostituzionalità, dovrà ricorrere a un ddl costituzionale richiede una doppia lettura da parte di ciascuna Camera e una maggioranza qualificata se si vuole evitare il referendum confermativo. In sostanza: quasi un anno di lavoro facendo correre il Parlamento a rotta di collo. I giudici di Milano potrebbero essere più veloci nell'arrivare a sentenza.
(7 ottobre 2009)
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