Dopo l'attacco del Tg1 ad Eugenio Scalfari che il presidente della Rai Paolo Garimberti ha deciso di portare in consiglio d'amministrazione, scoppia una nuova polemica tra il fondatore di Repubblica e il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri.
Prendendo spunto dall'intervento di Scalfari ieri sera alla trasmissione di Gad Lerner L'Infedele su La7, Confalonieri accusa il fondatore del quotidiano di "avere la memoria corta", e Scalfari replica: "E' lui lo smemorato".
"Era il 1984", ricorda Scalfari. "Rete4 era ancora, per poco, della Mondadori e perdeva un sacco di soldi perché Berlusconi, che aveva già Canale 5 e Italia 1, praticava un dumping delle tariffe pubblicitari per mettere in crisi la Mondadori".
Confalonieri recrimina a Scalfari che ieri sera, in trasmissione, replicando al direttore del Corriere della sera Ferruccio de Bortoli, ha detto che né lui né Caracciolo andarono ad Arcore a chiedere un intervento a Berlusconi: "Scalfari dimostra memoria corta, perchè io c'ero".
E Scalfari precisa: "Era il 1984 e la visita nella villa di Arcore era del tutto legittima. La verità è questa: Caracciolo ed io andammo ad Arcore a cena, visitammo la villa e poi, nella sala di musica, con pianoforte a coda che Berlusconi ci disse esser quello di Toscanini, Confalonieri suonò da maestro la 'Rapsodia in blu'. Io stesso l'ho raccontato in un articolo del 2004, come lo stesso Confalonieri ha ricordato. Ma il presidente di Mediaset non ricorda la data. Gliela dico io: era il 1984. L'Espresso - ricorda Scalfari - era azionista con l'11 per cento di Retequattro. Andammo da Berlusconi per chiedergli di smetterla con il dumping delle tariffe. La cena fu ottima, la musica divertente e l'ospite ci promise che così avrebbe fatto. Naturalmente non lo fece affatto perchè è sempre stato un grandissimo bugiardo. Le bugie, caro Confalonieri, hanno gambe cortissime e naso assai lungo".
Prendendo spunto dall'intervento di Scalfari ieri sera alla trasmissione di Gad Lerner L'Infedele su La7, Confalonieri accusa il fondatore del quotidiano di "avere la memoria corta", e Scalfari replica: "E' lui lo smemorato".
"Era il 1984", ricorda Scalfari. "Rete4 era ancora, per poco, della Mondadori e perdeva un sacco di soldi perché Berlusconi, che aveva già Canale 5 e Italia 1, praticava un dumping delle tariffe pubblicitari per mettere in crisi la Mondadori".
Confalonieri recrimina a Scalfari che ieri sera, in trasmissione, replicando al direttore del Corriere della sera Ferruccio de Bortoli, ha detto che né lui né Caracciolo andarono ad Arcore a chiedere un intervento a Berlusconi: "Scalfari dimostra memoria corta, perchè io c'ero".
E Scalfari precisa: "Era il 1984 e la visita nella villa di Arcore era del tutto legittima. La verità è questa: Caracciolo ed io andammo ad Arcore a cena, visitammo la villa e poi, nella sala di musica, con pianoforte a coda che Berlusconi ci disse esser quello di Toscanini, Confalonieri suonò da maestro la 'Rapsodia in blu'. Io stesso l'ho raccontato in un articolo del 2004, come lo stesso Confalonieri ha ricordato. Ma il presidente di Mediaset non ricorda la data. Gliela dico io: era il 1984. L'Espresso - ricorda Scalfari - era azionista con l'11 per cento di Retequattro. Andammo da Berlusconi per chiedergli di smetterla con il dumping delle tariffe. La cena fu ottima, la musica divertente e l'ospite ci promise che così avrebbe fatto. Naturalmente non lo fece affatto perchè è sempre stato un grandissimo bugiardo. Le bugie, caro Confalonieri, hanno gambe cortissime e naso assai lungo".
(13 ottobre 2009)
2 commenti:
Però, questo retroscena della cena di Arcore mi era sfuggito. Complimenti per il post (coincidenza vuole che anch'io oggi abbia trattato lo stesso argomento) e per il blog in toto. Un caro saluto da Nomadus.
GRAZIE.
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