Che oggi Piero Marrazzo venga attaccato dal PdL e' conferma di "cattiva coscienza". Avrebbero voluto, i berlusconiani, che il Presidente Marrazzo restasse al suo posto. Avrebbero voluto che Marrazzo restasse imperterrito nell'incarico di Presidente della Regione Lazio, magari ripetendo la solita, farisaica espressione "attendo con fiducia l'inizio e l'esito del processo;....anzi...ricordo che non ho ancora ricevuto comunicazione dell'avvio di alcun processo...".
Piero Marrazzo, invece, dopo alcune ore di sbandamento e di incertezza, ha deciso di non ricoprire più quell'incarico (al quale incarico era stato eletto direttamente dai cittadini, giusto per ricordare una inaccettabile pretesa di impunità invocata dal Presidente del Consiglio che pure non è stato eletto direttamente).
Avevamo richiesto - ed eravamo certi - che, dopo la autosospensione, Marrazzo avrebbe dovuto lasciare definitivamente l'incarico. E Marrazzo coerentemente si è dimesso.
Una scelta ben diversa da quanti sono imputati, sono condannati, confondono pubblico e privato e con grande disinvoltura ed altrettanto fastidio insultano quanti osano invocare non soltanto rispetto delle leggi (e sarebbe già tanto !), ma anche esercizio di pubbliche funzioni con “disciplina e onore”, come indica non qualche “insopportabile “ esponente di Italia dei Valori, ma l'art.54 della (ancora vigente !) Costituzione repubblicana.
Lasciamo che, con il passare del tempo e con il passare del fumo di dichiarazioni strumentali, si possa cogliere la differenza di comportamento istituzionale di Piero Marrazzo (che ha sbagliato, ha sbagliato, ha sbagliato.... quanto meno e certamente a non denunciare subito estorsori e ricattatori) rispetto al comportamento di Berlusconi e dei berlusconini in Parlamento, di condominio e di borgata.
Una lezione, ritengo, si debba trarre e un appello debba essere ripetuto: denunciare, denunciare, denunciare estorsori e ricattatori.
Un dilagante imbarbarimento sta investendo il funzionamento delle istituzioni, a partire da Palazzo Chigi, e sempre più rischia di coinvolgere Forze dell'ordine, servizi statali di sicurezza e delicatissimi centri decisionali. Sollecitiamo la Magistratura a far luce su chi, perché ed eventualmente per ordine o con il placet di chi quattro carabinieri sono responsabili di attività criminosa nel caso Marrazzo e quanti altri uomini delle istituzioni sono responsabili di attività criminosa, con riferimento ad altri casi, ancora non noti e che non possiamo accettare restino impuniti.
L'invito a denunciare mafiosi di ogni specie che siano estorsori e ricattatori deve valere, con almeno pari forza, per denunciare uomini delle istituzioni di qualunque grado e di qualunque ruolo che siano estorsori e ricattatori.
In difetto di tale tensione etica e coraggio civile, l'Italia rischia di sprofondare in una palude di illegalità e ricatti, evocando clima golpista e congiure da Palazzo degli Zar ai tempi di Rasputin.
Piero Marrazzo, invece, dopo alcune ore di sbandamento e di incertezza, ha deciso di non ricoprire più quell'incarico (al quale incarico era stato eletto direttamente dai cittadini, giusto per ricordare una inaccettabile pretesa di impunità invocata dal Presidente del Consiglio che pure non è stato eletto direttamente).
Avevamo richiesto - ed eravamo certi - che, dopo la autosospensione, Marrazzo avrebbe dovuto lasciare definitivamente l'incarico. E Marrazzo coerentemente si è dimesso.
Una scelta ben diversa da quanti sono imputati, sono condannati, confondono pubblico e privato e con grande disinvoltura ed altrettanto fastidio insultano quanti osano invocare non soltanto rispetto delle leggi (e sarebbe già tanto !), ma anche esercizio di pubbliche funzioni con “disciplina e onore”, come indica non qualche “insopportabile “ esponente di Italia dei Valori, ma l'art.54 della (ancora vigente !) Costituzione repubblicana.
Lasciamo che, con il passare del tempo e con il passare del fumo di dichiarazioni strumentali, si possa cogliere la differenza di comportamento istituzionale di Piero Marrazzo (che ha sbagliato, ha sbagliato, ha sbagliato.... quanto meno e certamente a non denunciare subito estorsori e ricattatori) rispetto al comportamento di Berlusconi e dei berlusconini in Parlamento, di condominio e di borgata.
Una lezione, ritengo, si debba trarre e un appello debba essere ripetuto: denunciare, denunciare, denunciare estorsori e ricattatori.
Un dilagante imbarbarimento sta investendo il funzionamento delle istituzioni, a partire da Palazzo Chigi, e sempre più rischia di coinvolgere Forze dell'ordine, servizi statali di sicurezza e delicatissimi centri decisionali. Sollecitiamo la Magistratura a far luce su chi, perché ed eventualmente per ordine o con il placet di chi quattro carabinieri sono responsabili di attività criminosa nel caso Marrazzo e quanti altri uomini delle istituzioni sono responsabili di attività criminosa, con riferimento ad altri casi, ancora non noti e che non possiamo accettare restino impuniti.
L'invito a denunciare mafiosi di ogni specie che siano estorsori e ricattatori deve valere, con almeno pari forza, per denunciare uomini delle istituzioni di qualunque grado e di qualunque ruolo che siano estorsori e ricattatori.
In difetto di tale tensione etica e coraggio civile, l'Italia rischia di sprofondare in una palude di illegalità e ricatti, evocando clima golpista e congiure da Palazzo degli Zar ai tempi di Rasputin.
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