domenica 25 ottobre 2009

Maroni party


di Alfonso Cuntrera


La mattina il vertice sull'attentato, la sera la festa per la portavoce. Tra auto blu e scorte

Lunedì mattina nella prefettura di Milano, a discutere di sicurezza dopo l'attentato islamico contro la caserma e le minacce terroristiche al premier. Lì il ministro Roberto Maroni spiega: «Non c'è un bel clima, ci sono segnali preoccupanti, ma faremo di tutto perché quella sia una stagione che appartenga solo al passato». La sera però il clima si fa dolce. Fuori lo schieramento di agenti, volanti e auto blu è imponente.

Dentro, nel Cavalli Just Cafè, l'atmosfera cambia, con un'insolita folla di prefetti e attori, questori e uomini di tv, politici e dj. Si festeggia il compleanno della portavoce del ministro, Isabella Votino, personaggio emergente nella Roma che conta. Un party classico, con cena sulla lunga tavolata tra le colonne leopardate e il coro di auguri scandito da Francesco Facchinetti, passato da "X Factor" al vertice degli Interni. Al momento delle candeline, il ministro abbraccia sia la festeggiata che Maria Grazia Cucinotta: due bellezze meridionali per l'esponente leghista più importante dopo Umberto Bossi. Ma la Votino è considerata una figura chiave del Viminale. Due anni fa il "Corriere" chiese a Maroni: è vero che lei è condizionato dalla sua portavoce? «Stupidaggini, fesserie, porcherie. Pettegolezzi messi in giro per ripicca da chi sperava di controllare la Lega. Sul piano politico mi faccio influenzare solo da Bossi».

Tra il pubblico si nota il capo della polizia, Antonio Manganelli, anche lui ufficialmente in città per fare il punto sull'ordine pubblico. C'è poi una delegazione del mondo Rai: Giovanna Bianchi Clerici, consigliere d'amministrazione in quota Lega; Antonio Marano, neovicedirettore generale; Gianluigi Paragone, neovicedirettore di Rai1; Mario Orfeo, neodirettore del Tg2.

Una pattuglia di politici leghisti, l'ambasciatore libico Gadur Hafed, Adriano Galliani e il presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta, Simona Ventura e Renato Pozzetto. Defilati e in abito molto scuro, una fila di funzionari della polizia. Che si godono una serata allegra prima di tornare a occuparsi di attentati e sicurezza.

(21 ottobre 2009)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

ALLA FACCIA DI CHI MUORE DI FAME!