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"Leggi ad orologeria? No grazie". Se le riforme sulla giustizia dovessero avere un intento vendicativo contro le toghe l'Anm "non avrà certo timore di manifestare il suo dissenso". Con Repubblica il presidente dell'Anm Luca Palamara boccia il sorteggio per il Csm e dice: "È incostituzionale".
Il governo riparte all'attacco con le riforme sulla giustizia dopo la bocciatura del lodo Alfano. Lo metteva nel conto?
"Il dibattito e le polemiche di questi giorni sono soprattutto politiche, anche se si è cercato a tutti i costi di trascinarvi dentro pm e giudici schierandoli di peso dalla parte avversa alla propria. A questo gioco noi magistrati non possiamo starci. Alla Consulta portiamo grandissimo rispetto, come pure alle sue decisioni. E vorremmo che come noi si comportassero tutti gli altri. Pochi hanno sottolineato come la Corte non è neppure una magistratura ma un organo di garanzia. E c'è un rischio per la tenuta democratica del Paese quando un'istituzione cerca di delegittimare tutte le altre".
Che c'entra la prescrizione rigida e il sorteggio per il Csm con la bocciatura dello scudo congela-processi?
"Ho sentito parlare di sentenze ad orologeria. Ho troppo rispetto per le istituzioni per pensare a leggi ad orologeria. Bisogna uscire da un clima di contrapposizione e smetterla di fare leggi "contro" qualcuno, ma nell'interesse dei cittadini".
E il ripristino dell'immunità va in questa direzione?
"È un tema che spetta alla politica e del quale la politica deve assumersi la responsabilità. I padri costituenti la vollero nella Costituzione, fu la politica a larghissima maggioranza a volerla togliere".
Questo lo dice Brunetta, ma ha senso ripristinare l'immunità in chiave esasperata contro le vostre indagini?
"Nel '93 venne tolta perché la politica forse si era pentita di aver negato l'autorizzazione a procedere poche settimane prima a un imputato-deputato come Craxi".
Il lodo Alfano ha fermato i processi del premier, ma sarebbe giusto fermare pure le indagini visto che le Camere negherebbero sempre le autorizzazioni?
"In un stato democratico la magistratura non può che assolvere il compito che la Costituzione gli assegna, esercitare il controllo di legalità. Se verranno messi dei limiti sarà una scelta della politica. Di cui i giudici non possono che prendere atto".
Come giudica le riforme della giustizia minacciate dal centrodestra?
"Quando si parla di riforme non può esistere assolutamente uno spirito di vendetta perché esse devono migliorare il sistema e non peggiorarlo".
Sorteggio per eleggere il Csm è un meglio o un peggio?
"Dalle indiscrezioni che leggo sarebbe sicuramente un intervento peggiorativo, ma soprattutto incostituzionale. La Carta, all'articolo 104, non pone limiti a che "tutti" i magistrati possano candidarsi e al contempo votare scegliendo liberamente da chi farsi rappresentare. L'ipotesi di sorteggiare una rosa anche ampia di candidati, oltre a essere un'umiliazione per le toghe, non realizzerebbe l'obiettivo principale del governo di "dare un colpo mortale" alle correnti. Per motivi aritmetico-probabilistici dal sorteggio potrebbe uscire un Csm comunque orientato".
Perché il sorteggio umilierebbe le toghe?
"Come reagirebbero gli altri ordini professionali se i candidati per i loro consigli fossero sorteggiati? Sarebbe quasi come se si stesse giocando al lotto".
Repubblica rivelò il sorteggio a luglio e l'Anm ipotizzò le primarie. Le farete?
"Duole constatare come la politica ignori il rinnovamento della magistratura in proposito. Stiamo discutendo sulle forme di consultazione per individuare dal basso i nostri rappresentanti e coinvolgere l'intera categoria nella selezione delle candidature. Molto presto renderemo pubblica la soluzione".
E se invece il governo vara il sorteggio che farete?
"È presto per dirlo e anche per minacciare forme di protesta perché il nostro obiettivo è ottenere risultati vantaggiosi per la giustizia e quindi per il paese. Ma certamente non avremo alcun timore di manifestare il nostro dissenso se la soluzione dovesse essere proprio questa".
Prescrizione rigida, enormi poteri agli avvocati, ricusazioni più facili, sentenze inutilizzabili in altri processi: che voto dà?
"Molto vicino allo zero, perché sono leggi che affosserebbero ulteriormente il processo allungandone a dismisura i tempi".
(11 ottobre 2009)
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