Come voterà si è ben guardato dal dirlo. Quel che è certo, invece, è che Romano Prodi parteciperà alle primarie del Partito Democratico per l'elezione del nuovo segretario. Lo farà dagli Stati Uniti, dove si trova per il ciclo autunnale di lezioni alla Brown University a Providence, nel Rhode Island, accedendo al servizio on line messo a disposizione dall'organizzazione del Pd per gli iscritti e gli elettori temporaneamente residenti all'estero. Per poter votare in via telematica dall'estero Prodi si è registrato nei giorni scorsi come previsto dal regolamento.
E cresce, ora dopo ora, l'attesa per la consultazione di domenica. Con Franceschini, Marino e Bersani che giocano le ultime carte in vista del responso delle urne. Una sfida, quella tra i tre, che ha visto alzarsi i toni. "Era ovvio che accadesse. Il rischio più grave che abbiamo corso è stato quello di rappresentare il Pd come impegnato a battibeccare al proprio interno. Ma il congresso e le primarie sono stati comunque un grande fatto democratico, voglio sottolinearlo" dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del pd al Senato.
Alleanze. Ma c'è chi pensa anche al dopo. A partire dalle alleanze, altro nodo di divisione tra i candidati. "Noi puntiamo a riconsolidare e ricompattare il centrosinistra, quindi Pd, Idv e quelle forze della sinistra radicale che si riconoscono nella cultura di governo; contemporaneamente non ci precludiamo di guardare anche a quelle forze che sono centriste, ma che sono all'opposizione di Berlusconi, come l'Udc" dice Piero Fassino, che sostiene Franceschini. Che, però, precisa: "Le alleanze vanno fatte prima di votare e devono essere fatte per non tornare alla frammentazione politica che abbiamo conosciuto nel passato".
Renzi. Nessuno dei candidati alla segreteria del Pd può essere "la risposta vincente" al centrodestra. Matteo Renzi, sindaco di Firenze ed esponente del partito democratico, spiega così il suo poco interesse per la sfida di domenica. "Voterò, ma a lo farò senza aver distolto neanche un minuto del mio impegno, in questi primi, fondamentali, cento giorni dal mandato amministrativo affidatomi dai fiorentini".
Sinistra riformista per Bersani. Nel frattempo continua la corsa alle adesioni. Al fianco di Bersani si schera una lunga lista di nomi del sindacato, dell' associazionismo e del no profit che hanno aderito all'appello promosso dal NetworK Sinistra Riformista.
(22 ottobre 2009)
Nessun commento:
Posta un commento