“Sono qui per lavorare affinché alle regionali campane non ci si affidi al candidato meno peggio e per dimostrare che non ci sono frizioni con De Magistris”. Il leader di Idv Di Pietro ribadisce il concetto fisicamente, sedendosi affianco all’europarlamentare, che lo saluta con affetto. E poi dice sì con De Magistris alla proposta di Claudio Fava (Sinistra e Libertà), che al convegno su “Questione morale e Istituzioni” promosso dall’ex magistrato, lancia il nome di Saviano per il dopo Bassolino. “È l’uomo – dice Fava - che il centrosinistra deve contrapporre a Cosentino, che cinque pentiti indicano come persona a disposizione dei Casalesi”. Mercoledì il segretario campano Pd Amendola incontrerà Saviano. Ma l’abbraccio tra Di Pietro e De Magistris non occulta la distanza che esiste tra l’ala ‘pragmatica’ del partito, traghettata in Idv da Di Pietro e pescata con le mani nella marmellata delle raccomandazioni dell’inchiesta sul sistema Mastella, e il popolo dei movimenti per la legalità, che si riconosce in De Magistris, Salvatore Borsellino e Sonia Alfano. Due mondi che si guardano con diffidenza, quando non si ignorano. Ieri al convegno erano assenti i consiglieri regionali e i parlamentari presenti nella lista delle ‘segnalazioni’ all’Arpac. Ai quali De Magistris ha dedicato un passaggio: “È un modo di fare politica che non ci appartiene”. Ma Di Pietro punta a serrare le fila senza perdere pezzi. In mattinata aveva detto la sua sul tam tam giudiziario che rincorre Cosentino: “Chi è sotto inchiesta dovrebbe farsi da parte in attesa del processo, come feci io, ma per me era facile, ero innocente”. Stamane il convegno prosegue con la regia di Lello Magi, giudice del processo Spartacus: interverranno anche il direttore de Il Fatto Quotidiano Antonio Padellaro, il pm di Palermo Antonio Ingroia e l’inviato de Il Fatto Quotidiano Peter Gomez.
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