martedì 10 novembre 2009

Cosentino, è scontro nel Pdl.Fini: "Non è più candidabile"


Nel Pdl è scontro sulla giustizia. Stavolta è la richiesta di arresto per il sottosegretario Cosentino a suscitare le ire dell'avvocato del premier, Niccolò Ghedini. Ma sulla questione si registra una netta presa di distanze da parte del presidente della Camera Gianfranco Fini.

''Nicola Cosentino ha sempre svolto con passione ed onestà l'attività politica - dice l'avvocato del premier e presidente della Consulta del Pdl sulla giustizia - e le accuse mosse appaiono tanto più incredibili ed inconsistenti solo ad osservare che da moltissimo tempo sono annunciati, a mezzo stampa, indagini e provvedimenti nei suoi confronti, al solo evidente fine di screditarlo ed impedire una fisiologica ed ottima candidatura alla guida della regione Campania''.

Ghedini aggiunge che ''la richiesta di custodia cautelare nei suoi confronti appare davvero incredibile, poiché non è dato comprendere come possano sussistere nei suoi confronti le esigenze previste dal cpp, visti anche i numerosissimi e reiterati annunci in tal senso che si prospettano da mesi. Sicuramente sarà dimostrata l'estraneità e l'inconsistenza delle accuse mosse all'onorevole Cosentino ma, ancora una volta, le oggettive interferenze tra indagini e politica si appalesano in modo conclamato''.

La candidatura di Nicola Cosentino alla presidenza della regione Campania "non rientra più fra le cose possibili", ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, precisando che è giunta a Montecitorio la richiesta di autorizzazione a procedere della magistratura napoletana nei confronti del sottosegretario all'Economia e parlamentare del Pdl. "Sicuramente vale la presunzione di innocenza come per ogni cittadino; ora - ha aggiunto Fini - sarà la giunta della Camera a decidere".

(10 novembre 2009)

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