giovedì 5 novembre 2009

“Così calpestano le regole, pluralismo a rischio”

VAN STRATEN E RIZZO NERVO: IL GOVERNO NON PUÒ FORZARE.
L’UDC: NON È FINITA
di Carlo Tecce


L’assalto a Raitre è orchestrato dall'alto e dovrà insinuarsi tra i codici e la burocrazia dell'azienda. La genesi è all'Agcom che dovrà scambiarsi il contratto di servizio con il ministero dello Sviluppo Economico e poi conquistare la firma di Claudio Scajola: più poteri al governo, meno autonomia alla rete. Le linee guida sono state approvate all'Agcom, ora tocca al viceministro Paolo Romani: tagliare le risorse ai conduttori sgraditi e allentare la borsa per le finestre regionali. Pronti, via con la Rai Tre federale: “Sono passate all'unanimità, nessuna contraddizione interna. Adesso il governo dovrà intervenire sul testo, per obiettare o proporre”, precisa il consigliere Giorgio Van Straten. Alla Rai ci sono (ancora) delle leggi in vigore e, a cascata, degli impedimenti tecnici: non si possono moltiplicare i programmi di “servizio pubblico” a scapito delle “attività commerciali”: “Non è possibile. L'Agcom non può - aggiunge Van Straten - amplificare le sue competenze e di riflesso quelle politiche, di chi detiene il comando. A Raitre già ci sono l'80% di trasmissioni non commerciali. E dunque penso al “resto”, al residuo spazio a disposizione dei vari Fabio Fazio e Serena Dandini. Fare a pezzettini la rete è un'idea deleteria oltreché bizzarra”.
Il Cda di viale Mazzini presto sarà informato e dovrà pronunciarsi, forse già mercoledì, sul cambio al vertice tra Paolo Ruffini e l'ex direttore del Tg3, Antonio Di Bella: “Da luglio le voci si rincorrono e non arrivano a compimento - dice Nino Rizzo Nervo -, sarà il destino di Ruffini. Non è vero che Ruffini, per quanto ne dicano, si sia opposto al progetto di Raitre più locale e regionale. Vogliamo ricordare la doppia edizione di Bolzano e poi c'è il digitale terrestre. Può accadere di tutto, anche che ci sia un'altra Raitre con aggettivi completamente diversi. Aspettiamo di conoscere le indicazioni dell'Agcom, certi che il pluralismo e la varietà siano imprescindibili per l'azienda”.
Più le voci s'avvicinano a destra e più le possibilità si fanno concrete: “Ruffini? Ne parleremo. Non è una questione chiusa”, e saluta, Rodolfo De Laurentiis dell'Udc.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

STANNO DANDO FUOCO ALLA CASA E I POMPIERI USANO SECCHI ANZICHE' AUTOPOMPE PER SPEGNERE L'INCENDIO: DISGUSTOSO!