Il giorno dopo la pubblicazione, da parte del Fatto Quotidiano, delle anticipazioni di libro di Patrizia D’Addario “Gradisca Presidente”, la stampa nazionale sembra non essersi accorta dell’accaduto. Eccezion fatta naturalmente per Il Giornale, che non ha perso l’occasione di attaccare la escort barese: in un articolo dal titolo “La sinistra mobilita anche la feccia”, Giancarlo Perna ha definito Patrizia “fille de joie”, “maliarda” e “poco di buono”; mentre Felice Manti ha ricostruito le “cinque prove del ricatto” della donna contro il premier.
Per il resto, quasi il nulla. Domenica il quotidiano La Nazione ha titolato on line “La notte con Silvio col pigiama bianco”. Nel pomeriggio di ieri, invece, la notizia appariva soltanto sui siti del Sole 24 Ore, del Salvagente e di Affaritaliani.it , che pubblicava l’introduzione di Maddalena Tulanti al libro. Tutti gli altri, non pervenuti.
E dire che invece il racconto della notte nel lettone di Putin, ma soprattutto le intimidazioni successive alle rivelazioni sulla presenza delle cassette hanno fatto il giro del mondo. Sulla prima pagina del sito del britannico Times, oltre ad alcune anticipazioni, una sorridente Patrizia D’Addario annunciava: “Sono stata minacciata e attaccata dopo l’incontro con Berlusconi”. “La call girl dello scandalo sessuale di Berlusconi denuncia aggressioni e minacce”, titolava il Guardian, sottolineando come ora si aggiunga una “dimensione lesbica” alle accuse contro il premier. E ancora, il Daily Mail online: “Sono stata attaccata dopo aver dormito con Silvio Berlusconi, denuncia la call girl Patrizia D’Addario in un nuovo libro-verità”. Titoli anche sull’Indipendent, su Paris Match, sull’agenzia austriaca Ropi e sul viennese Der Standard.
Ma perchè la stampa italiana tace? “Non lo so, immagino che stiano aspettando la pubblicazione formale del libro (che esce oggi, ndr) - sostiene Richard Owen, giornalista che vive in Italia da molti anni ed è autore dell’articolo apparso sul Times - riprenderne le anticipazioni sarebbe stato possibile solo con un’autorizzazione dell’editore, come abbiamo fatto noi”. Owen non è affatto scandalizzato da questo silenzio, nè da quanto scritto da Patrizia: “Erano cose che si sapevano, al di là dei particolari sessuali”, ma ribadisce che “in Gran Bretagna, se il premier fosse rimasto coinvolto in un simile scandalo si sarebbe già dimesso”.
Problema culturale, sostiene Owen, secondo cui tutto si inserisce nel punto di vista maschile che domina la cultura italiana: “Non è una novità che in Italia ci sia connessione tra sesso e potere”. Eppure la stampa internazionale si occupa del caso molto più di quanto faccia quella italiana: “Anche in questo c’è una differenza di cultura giornalistica. In Italia le interviste, soprattutto quelle televisive, non sono interviste nel senso anglosassone del termine, sono monologhi. Le domande non sono domande vere, oppure dopo la prima risposta non c’è la seconda domanda. Questo da un certo punto di vista è un segno di civiltà, dall’altro contribuisce a non risolvere molti casi”.
Intanto Patrizia D’Addario è chiusa nel silenzio: dopo aver scritto il libro, ritiene di non dover dare ulteriori spiegazioni ai giornalisti. Ma forse continua a temere per la sua incolumità, pur non avendo mai richiesto una forma di tutela. Nè la Prefettura di Bari, che agisce su impulso della magistratura o delle forze dell’ordine, ha mai pensato di attribuirgliela. E, per il momento, non ci sono indicazioni al riguardo.
(ha collaborato Antonio Massari)
4 commenti:
Ecco, era immancabile il libro sulle prodezze del premier... blaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, scusami!
TI SEI PERSA LA PUBBLICAZIONE DI TRE ARTICOLI SULL'ARGOMENTO, DEL 23.11.2009, SEMPRE SU "IL FATTO QUOTIDIANO".
NE ESCE IL RITRATTO DI UN UOMO ANZIANO VIZIOSO, SUPPORTATO DA QUALCHE FARMACO MIRACOLOSO.
UNO SQUALLORE UNICO.
Se li hai pubblicati, per favore segnalami i link, li leggerò... grazie :)
VAI ALLA CARTELLA "IL FATTO QUOTIDIANO", LI TROVERAI SUBITO, ESSENDO DEL 23.11.2009
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