Una elevata fiducia nella magistratura. Una totale contrarietà alla reintroduzione dell'immunità parlamentare e, quasi allo stesso livello, all'introduzione di leggi che rallentino o azzerino i processi a carico del Cavaliere.
I risultati del sondaggio della società Ipsos, "non devono sorprendere". Nando Pagnoncelli, profondo conoscitore degli umori del Belpaese, li ha resi noti martedì sera nel corso del programma Ballarò. "Il 51% degli italiani - sentenzia la ricerca di mercato - è contraria al disegno di legge in discussione al Senato, sul processo breve". Solo il 35% lo vede di buon occhio. Al restante 15%, del problema ne sa poco o nulla, o non gli importa.
"Riscontri analoghi li abbiamo avuti anche su altri dibattiti sulla giustizia, come sulla reintroduzione dell'amnistia, sul lodo Alfano e anche su casi differenti che hanno colpito l'opinione pubblica come il caso Englaro", spiega nel dettaglio il sondaggio lo stesso Pagnoncelli. "In sostanza, è venuta meno una sorta di coerenza tra quella che è un'opinione personale e l'espressione del voto". L'elettorato dell'attuale maggioranza, su più temi, ha un'idea differente rispetto al governo che ha votato.
"Alla base del voto ci sono motivazioni improntate fortemente al pragmatismo. Mi spiego: il pensiero che captiamo è che nell'elettorato passa il messaggio secondo cui il premier può essere stato al centro di un dibattito che riguarda la giustizia, ma ciò non toglie la fiducia che si ripone in lui. Soprattutto per come affronta temi che reputa più importanti come può essere quello del lavoro o della sicurezza. Questi, per l'elettore, restano una priorità rispetto alla giustizia".
E la stragrande maggioranza dei suoi elettori non seguono il pensiero del premier nemmeno quando si scaglia contro le cosiddette "toghe rosse", o quando accusa indistintamente la "casta" dei magistrati. "In gran parte degli italiani - ricorda ancora Pagnoncelli - rimane elevata la fiducia nell'operato della magistratura, anche se nell'elettorato del Pdl si riconoscono gli eccessi di alcuni giudici. Ma questo non incide sulla loro credibilità". Ed è tutt'altro che scontato considerare che le leggi ad personam fatte approvare da Silvio Berlusconi e dalla sua maggioranza, non infastidiscano una buona fetta della sua parte politica. "C'è una parte del suo stesso elettorato che è contraria, soprattutto nella realtà leghista. Solo una minoranza è a favore di provvedimenti come il processo breve. Dai nostri sondaggi risulta che in generale, i tre quarti degli italiani siano propensi a provvedimenti che sospendono i processi in corso a carico del Cavaliere. Quasi la totalità degli italiani, invece, è contro il ritorno all'immunità parlamentare".
Diversa la prospettiva per gli aficionados più convinti del Cavaliere. "L'ultimo aspetto riguarda l'anima di Forza Italia all'interno dell'attuale maggioranza - conclude il suo ragionamento Pagnoncelli - . Da loro c'è un atteggiamento nei confronti del premier per spingerlo a farsi processare. Un modo per fare valere le sue ragioni, per dimostrare la sua innocenza come successo negli altri processi che lo hanno coinvolto".
(26 novembre 2009)
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