"Anche l'Anm, mercoledì scorso - si legge in una nota della giunta dell'Associazione nazionale magistrati - ha deciso di raccogliere e rendere pubblico un dossier sulla situazione della giustizia in Italia, documentando tutte quelle riforme che negli anni hanno reso, in particolare, il processo penale un 'percorso ad ostacoli' di durata non prevedibile e irragionevole". La dichiarazione arriva in risposta a quanto ribadito ieri dal ministro degli Esteri Franco Frattini sulla sua intenzione di informare i colleghi europei sullo stato della giustizia in Italia e sui "comportamenti anomali" della magistratura italiana.
"Tale dossier, se necessario - afferma ancora l'Anm -, sarà portato a conoscenza anche degli organismi europei che si occupano dei sistemi giudiziari". L'Associazione magistrati è convinta, infatti, che "un dibattito in ambito internazionale sulla nostra giurisdizione possa rappresentare il modo migliore per far emergere i molteplici tentativi di ostacolare, negli anni, la funzionalità del processo civile e penale, nonché le responsabilità istituzionali per la ormai insopportabile durata degli stessi".
Secondo il sindacato dei magistrati "dal confronto con gli altri Paesi europei - che conoscono e apprezzano lo statuto di autonomia e indipendenza che la Costituzione prevede per la magistratura - i giudici e i pm italiani non solo non hanno nulla da temere ma, anzi, hanno molto da guadagnare. Per quanto riguarda le valutazioni sulla loro produttività, come la lettura non strumentale dei documenti internazionali - in specie del Rapporto Cepej - già dimostra e come l'Anm ha più volte documentato".
"Tale dossier, se necessario - afferma ancora l'Anm -, sarà portato a conoscenza anche degli organismi europei che si occupano dei sistemi giudiziari". L'Associazione magistrati è convinta, infatti, che "un dibattito in ambito internazionale sulla nostra giurisdizione possa rappresentare il modo migliore per far emergere i molteplici tentativi di ostacolare, negli anni, la funzionalità del processo civile e penale, nonché le responsabilità istituzionali per la ormai insopportabile durata degli stessi".
Secondo il sindacato dei magistrati "dal confronto con gli altri Paesi europei - che conoscono e apprezzano lo statuto di autonomia e indipendenza che la Costituzione prevede per la magistratura - i giudici e i pm italiani non solo non hanno nulla da temere ma, anzi, hanno molto da guadagnare. Per quanto riguarda le valutazioni sulla loro produttività, come la lettura non strumentale dei documenti internazionali - in specie del Rapporto Cepej - già dimostra e come l'Anm ha più volte documentato".
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