La scansione degli eventi pare disegnata ad arte per il Cavaliere. Alle 15 e 30 diventa pubblica la notizia dell'arresto di Nicchi, alle 15 e 58 di Fidanzati. Due minuti dopo Berlusconi arriva alla stazione Porta Nuova dove con Letta, Bossi, Matteoli, Chiamparino e uno stuolo di autorità, deve viaggiare sul primo Frecciarossa super rapido fino a Milano. Fino a quel momento sul pentito Spatuzza s'era trattenuto ("Non parlo, confido nella capacità di giudizio e di buon senso degli italiani"). Ma adesso è tutt'altra cosa. E lui può schiacciare la palla che gli è stata offerta: "Ecco la migliore risposta a tutte le calunnie rivolte al governo da irresponsabili che, con il loro agire, non fanno altro che gettare fango". È giusto il suo teorema, quello di Dell'Utri ("Denunceremo Spatuzza per calunnia"), del Guardasigilli Alfano, del ministro dell'Interno Maroni, di tutto il centrodestra (Gasparri, Quagliariello, Capezzone, Valducci), "la mafia ci attacca perché solo noi la stiamo combattendo duramente".
Ufficialmente il premier vanta il successo: "Dopo una preparazione molto accurata, le nostre forze di polizia hanno effettuato due colpi straordinari. Nicchi è il numero due di Cosa nostra, Fidanzati il numero tre". Va avanti: "Siamo il governo che ha fatto di più contro la mafia negli ultimi 20 anni, abbiamo sequestrato 6 miliardi di contanti e di beni alla criminalità e arrestato 17 dei 30 più pericolosi latitanti". Il treno si avvia, lui si apparta con alcuni parlamentari. A loro esprime i suoi dubbi: "Quella di Spatuzza è una macchinazione assurda, le sue accuse fanno ridere tutti. Io mi chiedo se questo non sia un castello montato ad arte per destabilizzare il governo. Qui sicuramente non c'è solo una regia mafiosa. Intravedo l'azione di poteri occulti". Apparati deviati dello Stato dietro Spatuzza? Berlusconi parla di "cospirazione", è convinto che dietro il pentito ci sia "la regia di chi intende modificare il risultato elettorale per via giudiziaria".
Col premier viaggia il leader della Lega Bossi che è tranchant come il Calderoli del giorno prima ("Spatuzza? Un peto"). "Sono balle, sono storie - dice il Senatur - , se Spatuzza doveva parlare, doveva farlo anni fa. Questo governo ha legnato pesantemente la mafia e la mafia non sta con le mani in tasca, ma si ribella". Il Carroccio è nettamente schierato con Berlusconi. Basta leggere, giusto negli stessi minuti, le dichiarazioni del ministro dell'Interno Maroni: "Oggi è una giornata da incorniciare. Gli arresti di Nicchi e Fidanzati fanno giustizia delle farneticazioni di questi giorni".
A chi gli fa notare che la tempistica degli arresti, fatti giusto a ridosso della deposizione di Spatuzza a Torino, può apparire sospetta, ribatte che "è un'idiozia solo pensarlo, perché le catture dei latitanti non sono mai ad orologeria". Alfano è sulla sua linea e vede negli arresti "la dimostrazione di uno straordinario impegno del governo contro il crimine".
Berlusconi arriva alla stazione centrale di Milano. Si mette il caschetto da elettricista, accende l'illuminazione per Natale e non rinuncia a una battuta: "Treni veloci? Peccato. Lì ho conosciuto molte fidanzate e la mia prima moglie, ma ci vuole tempo". Gli chiedono di nuovo di Spatuzza e degli arresti di Nicchi e Fidanzati. E lui: "Sono solo calunnie frutto di irresponsabili che non fanno altro che gettare fango sull'Italia". E gli arresti? "Faranno piacere a tutti gli italiani". Legge come un segnale di distensione le parole del presidente della Camera Fini che si complimenta per i latitanti e loda "i successi ottenuti contro la mafia".
Gli raccontano della battuta di La Russa: "Il No B-day? Volevano partecipare anche Nicchi e Fidanzati, peccato per loro, la polizia ha fatto prima ad arrestarli". Lo avvicinano i ragazzi di un circolo giovanile del Pdl, gli chiedono di Annozero, e lui: "Quella trasmissione è uno schifo, hanno montato un film per sputtanarmi" dice alludendo al filmato su Mills.
Prende la parola: "Lasciamo agli altri i teatrini, le menzogne, le calunnie. Noi continuiamo la politica del fare e dei fatti". Annuncia che a breve inaugurerà il ponte sullo Stretto e pure che la prossima settimana chiuderà la querelle sui candidati alle regionali. Finisce la giornata allo stadio San Siro dove arriva per Milan-Sampdoria solo per il secondo tempo, saluta i giocatori negli spogliatoi. È entusiasta del risultato (3 a 0).
Ma l'incubo di Spatuzza e dei processi milanesi è sempre dietro l'angolo. Tant'è che la sottosegretaria alla Giustizia Casellati annuncia che sul legittimo impedimento il governo "vedrà il testo base e poi farà le sue valutazioni". Ma quella legge e quella sul processo breve per Berlusconi "devono andare avanti in fretta".
(6 dicembre 2009)
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