giovedì 31 dicembre 2009

Craxi, Letizia Moratti e l'insulto agli elettori

29 dicembre 2009
Peter Gomez


La decisione del sindaco di Milano, Letizia Moratti, di intitolare una via o un parco pubblico a Bettino Craxi è destinata a segnare un'epoca. Potremmo spendere centinaia di parole per ricostruire, con carte e testimonianze alla mano, i molti crimini contro la cosa pubblica commessi
dall'ex segretario del Psi, morto latitante in Tunisia. O potremmo ricordare un suo celebre intervento in Parlamento in cui, nel luglio del 1993, lui stesso ammetteva che durante gli Settanta, Ottanta e Novanta si era "diffusa nel paese, nella vita delle istituzioni e delle pubbliche amministrazioni una rete di corruttele grandi e piccole", dimenticandosi però di aggiungere come né lui, né gli altri leader politici (spesso a pieno titolo complici del sistema), avessero fatto nulla per cercare d'invertire la rotta.

Ma il punto oggi è un altro. Al di là del contenuto delle sentenze, a Milano, come nel resto d'Italia, una parte rilevante dei cittadini (probabilmente la maggioranza) ritiene Craxi un politico corrotto. E questa pessima reputazione è diffusa anche tra chi considera l'ex segretario del garofano uno dei pochi parlamentari italiani di quegli anni dotati di respiro e leadership internazionale.
Per questo la scelta di Letizia Moratti segna un'epoca. Dimostra infatti che le nostre classi dirigenti sono sempre più scollegate dal Paese. E che, anche quando sono al governo, non hanno nessuna intenzione di prendere decisioni condivise, ma preferiscono adottare provvedimenti che dividono, invece che unire. Il fatto poi che una presa di posizione del genere arrivi dal sindaco di una città in cui ancora tutti ricordano come, durante gli anni della Milano da bere, le casse del comune fossero vuote perché ogni appalto pubblico (vedi, ad esempio, la costruzione della metropolitana, in cui il pentapartito si spartiva le mazzette con il Pci) costava il doppio del normale a causa del sovrapprezzo delle tangenti, non può che spaventare.

In Italia, spiega la Banca Mondiale, la corruzione costa ai cittadini circa 50 miliardi di euro l'anno. Una parte importante del denaro dei contribuenti se ne va per foraggiare cacicchi, pseudo imprenditori, burocrazie e amministrazioni (corrotte) di destra e di sinistra. Erigere monumenti, o intitolare vie, a chi è diventato simbolo di questo modo di governare (male), non è insomma solo un insulto all'etica o alla morale. Ma all'intelligenza (e alle tasche) degli elettori.

6 commenti:

Luz ha detto...

Della Moratti meglio non parlare....
A te tanti tanti auguri per il nuovo anno!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Grazie, auguri anche a te e alla tua famiglia.
Della Moratti basti dire che Beppe Grillo la chiama Mortizia, un personaggio della serie televisiva storica La famiglia Addams: è quanto dire!

Anonimo ha detto...

Ancora non sono in grado di commentare i tuoi post, ma sono felice di poter augurare a te e alla tua famiglia un anno sereno pieno di gioia e salute.
alla politica comincio a pensare nel nuovo 2010.
AUGURONI
Eleonora

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Commentare non è un obbligo ma una soddisfazione, un piacere dello spirito.
Io fino al 2005 non mi occupavo nè sapevo granchè di politica e varie.
Poi, nel 2007 ho aperto questo blog e mi ci sono appassionato.
Accadrà anche a te, ci vuole solo tempo e letture, tante letture.
Buon Anno Nuovo.

Francy274 ha detto...

Il gesto della Moratti in questa foto la dice lunga ..
Beppe sbaglia a chiamarla Mortizia Addams, magari la Moratti avesse avuto l'indole di quel personaggio sarebbe stata senz'altro più umana e meglio pettinata :DD

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

La foto l'ho scelta io! Mi è sembrata molto significativa!
;-)