martedì 8 dicembre 2009

DA COSENTINO AL SALTA-UDIENZE: FINI NON STRAPPA


di Sara Nicoli


“Lasciatelo pure parlare, a noi a questo punto interessa la prova di lealtà del giovanotto... ”. Non è bastato, a Berlusconi, il sostegno ricevuto da Fini nel venerdì nero di Spatuzza. Il Cavaliere vuole di più dal “giovanotto”, come lui suole apostrofare Fini con i suoi nei momenti di stizza, per essere certo di avere la situazione sotto controllo di qui a Natale, dove ogni giorno può essere considerato un calvario per la maggioranza.
Le posizioni tra i due sono ancora a distanze siderali, ma in queste ore sta prevalendo la necessità di dimostrarsi coesi per non disorientare un elettorato che appare granitico solo nelle dichiarazioni di Cicchitto.
“Berlusconi e Fini sono costretti a convivere almeno fino alle regionali – spiega un finiano di ferro – perché è ovvio che gli interessi in gioco sono enormi, ma le posizioni sono del tutto inconciliabili; Berlusconi continua a pensare al Pdl come a un’espansione di Forza Italia, noi abbiamo tutt’altre idee; di certo, comunque, i due dovranno parlarsi”.
Un rendez vous che, tuttavia, non è nell’immediato, anche se i finiani (che ieri hanno avuto un piccolo summit telefonico con il leader) si augurano che avvenga al più presto: “Senza un chiarimento non si può andare avanti a lungo”. Il problema è che l’incontro va costruito.
Dice Giorgio Stracquadanio del Pdl: “Il Cavaliere vede Fini in difficoltà, non vuole essere pressante ma per riaprire il dialogo pretende doverosamente dei segnali; quel fuorionda è costato veramente molto nella fiducia di Silvio verso Gianfranco, adesso c’è bisogno di rimediare, ci vogliono le prove”.
La prima, importantissima sul piano politico, potrebbe arrivare giovedì, quando l’aula di Montecitorio voterà sulle richieste di autorizzazione per Cosentino (una all’arresto, l’altra sulla mozione di sfiducia individuale presentata dall’opposizione che potrebbe anche avere il voto segreto); è opinione diffusa nel Pdl che entrambi i voti avranno risultati positivi similari: due no secchi, insomma.
L’altro segnale che si aspetta Berlusconi da Fini riguarda una corsia preferenziale per l’approvazione della Costa-Brigandì sul legittimo impedimento prima di Natale. La leggina arriverà già mercoledì in commissione; il traguardo del voto definitivo alla Camera prima del taglio del panettone è giusto dietro l’angolo. Se tutto questo filerà liscio, senza scosse, allora Berlusconi e Fini si vedranno nella settimana prima di Natale.
Il Cavaliere, intanto, non perde tempo. Verdini, Bondi e Cicchitto sono al lavoro da venerdì scorso alla costruzione di “un imponente Sì B. Day all’apertura della campagna per le regionali per gridare il nostro basta – dice Cicchitto – all’azione paraterroristica che mira a ribaltare il responso elettorale”. Chissà se Fini sarà della partita. Oggi è ancora tutta una scommessa.

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