ANTONIO DI PIETRO
Ieri Berlusconi, a reti unificate, si è appuntato la stella da sceriffo per l’arresto di due latitanti. Lo ha fatto con lo stesso stile sfoderato per la consegna delle case in Abruzzo, per la costruzione delle quali il suo governo non aveva messo un cent, o con lo stesso stile sfoderato quando ha dichiarato di aver fatto concludere l’accordo per il gasdotto South Stream tra Turchia e Russia mentre, in realtà, ne era completamente estraneo.
Il suo obiettivo è ingannare milioni di cittadini attraverso le bugie propinate per mezzo delle sue televisioni, tanto la confutazione, poi, avviene sempre per vie meno battute, internet e qualche giornale, ed il bilancio è comunque a lui favorevole: più ingannati che ravveduti.
Io ritengo che le Forze dell’Ordine e la magistratura abbiano svolto un lavoro eccellente portando a termine e concludendo, dopo anni di attività gomito a gomito, di indagini, di pedinamenti e di intercettazioni un’importante operazione contro Cosa Nostra. Ma questo non ha alcuna relazione con il governo Berlusconi, anzi, se le indagini e le prove non fossero state già raccolte, con le 'leggi canaglia' di questo governo Nicchi e Fidanzati sarebbero liberi e tranquilli. Peraltro, ora potremmo rivolgere direttamente a Fidanzati una delle dieci domande che la Padania e la Lega, quando avevano a cuore i cittadini, nel 1998 rivolsero a Berlusconi:
"Signor Berlusconi, lei almeno una volta sostenne che le 22 holding alla testa del suo impero societario vennero costituite da Umberto Previti per pagare meno tasse allo Stato. Nessuno dubiterà mai più di queste sue affermazioni quando lei spiegherà per quale ragione affidò consistenti quote delle suddette 22 holding alla società Par.Ma.Fid. di Milano, la medesima società fiduciaria che nel medesimo periodo gestì il patrimonio di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e grande riciclatore di soldi sporchi per conto di Alfredo Giuseppe Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Carmelo Gaeta e altri boss della mafia siciliana operanti a Milano. Perché la Par.Ma.Fid. ?".
Il Presidente del Consiglio pensa di rigettare le accuse di Spatuzza con gli arresti portati a termine dall’Antimafia. Qui non c’è in ballo il fatto che lui sia un “capomafia” ma che abbia fatto accordi con "una parte della Mafia". Alle rivelazioni puntuali di Spatuzza, si risponde confutando quelle accuse, e non consegnando due latitanti che nulla hanno a che fare con i fatti riferiti dal pentito. I latitanti, tra l'altro, sono stati arrestati per meriti altrui, e nonostante al governo ci siano, forse, dei fiancheggiatori di coloro ai quali danno la caccia. Il fatto che siano stati arrestati due latitanti è la riprova che, forse, qualcosa riusciremo a salvare dello Stato, ma dobbiamo affrettarci prima che il disegno sia completo ed il cancro del berlusconismo invada tutte le istituzioni.
Un No B-Day ogni giorno e l'Italia dei Valori risponderà sempre: "noi ci siamo"
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