Se nel subcontinente asiatico gli “intoccabili” sono la casta al livello più basso dell’ordine (si fa per dire) sociale, nel Bel-paese avviene esattamente il contrario e gli “intoccabili” sono (o dovrebbero essere) i detentori del potere, quello vero, che permette di poter fare infinitamente di più, anche ai margini o fuori della legalità, rispetto al solito uomo della strada, e senza temere di essere colpiti e/o perseguitati.
Naturalmente (e per fortuna) non è sempre così, e qualche pennone ogni tanto spunta dalle nebbie, anche se le finalità di ogni alzata di bandiera sono per lo più legate alla battaglia politica piuttosto che alla giustizia giusta. Ma resta comunque qualcosa. La visione oggettiva della realtà, però, come d’altra parte in tutte le nevrosi, può sbiadirsi e deformarsi sino a portare il politico di turno a sentirsi praticamente invulnerabile. E’ la sindrome di Achille, che colpisce anche grandi banchieri, industriali, personaggi pubblici e istituzionali, ma a pari merito anche i politici di professione.
Achille, eroe omerico per eccellenza, era invulnerabile in quanto la leggenda narra che era stato immerso a tale scopo dalla madre nel fiume Stige, a eccezione del tallone, e da qui la ben nota locuzione “tallone d’Achille” che individua il punto debole di ogni persona, che non di rado più che un bipede si dimostra quasi un millepiedi.
Il politico che vive nelle famose stanze dei bottoni, staccato dalla quotidianità più sofferta, isolato nella campana di vetro delle auto blu che sfrecciano arroganti nel traffico cittadino attestando privilegi dal sapore medievale ormai unici nel consesso dei paesi cosiddetti civili, può soffrire spesso e volentieri della “sindrome di Achille”, sentendosi spesso inattaccabile e rimuovendo così l’insignificante dettaglio del tallone. Gli esempi naturalmente non mancano.
Negli ultimi tempi un uomo politico di primo piano viene “sorpreso” nell’appartamento di un transgender dove sono equamente distribuiti squallore e cocaina, ma al di là delle eventuali discrepanze tra ruolo sociale e orientamento sessuale, sui quali è stato già scritto sin troppo e molto spesso con superficialità e imprecisione, ad alcuni non è sfuggito un aspetto non meno importante della questione, cioè il fatto che da tempo, e senza nessuna preoccupazione legata alla riservatezza, il noto politico, senza essere paladino dichiarato della più aperta e libera sessualità, frequentava vie e appartamenti di questo piccolo mondo moderno senza ricercare in alcun modo l’anonimato, utilizzando anche automobili con targhe ben leggibili , e riuscendo così a diventare una figura familiare nel piccolo universo abitualmente frequentato. La sindrome di Achille permea e condiziona l’esistenza privata e politica del noto personaggio, che infatti non esita a proclamare sino al giorno prima la totale inconsistenza dei fatti, sicuro che l’invulnerabilità derivante dal potere acquisito avrebbe alzato potenti schermi protettivi come nelle astronavi dei film di fantascienza.
Negli ultimi tempi un uomo politico di primo piano viene “sorpreso” nell’appartamento di un transgender dove sono equamente distribuiti squallore e cocaina, ma al di là delle eventuali discrepanze tra ruolo sociale e orientamento sessuale, sui quali è stato già scritto sin troppo e molto spesso con superficialità e imprecisione, ad alcuni non è sfuggito un aspetto non meno importante della questione, cioè il fatto che da tempo, e senza nessuna preoccupazione legata alla riservatezza, il noto politico, senza essere paladino dichiarato della più aperta e libera sessualità, frequentava vie e appartamenti di questo piccolo mondo moderno senza ricercare in alcun modo l’anonimato, utilizzando anche automobili con targhe ben leggibili , e riuscendo così a diventare una figura familiare nel piccolo universo abitualmente frequentato. La sindrome di Achille permea e condiziona l’esistenza privata e politica del noto personaggio, che infatti non esita a proclamare sino al giorno prima la totale inconsistenza dei fatti, sicuro che l’invulnerabilità derivante dal potere acquisito avrebbe alzato potenti schermi protettivi come nelle astronavi dei film di fantascienza.
Ma ogni artificio di stile nevrotico (inteso in senso tecnico e non dispregiativo), pur considerato dal suo portatore la migliore soluzione possibile per l’affrontamento dei problemi, si rivela, proprio in quanto tale, un falso amico, destinato prima o poi a tradire. Solo così si può interpretare un comportamento che ai più appare per tanti versi inspiegabile, totalmente privo di quegli accorgimenti e di quella proverbiale prudenza che connotano i politici più navigati e inossidabili che comunque si spostano con l’auto blu cucita addosso, vetri oscurati e corsie preferenziali a tutti i costi, ignorando o addirittura non vedendo le espressioni infastidite o adirate dell’onnipresente (e a sua volta fastidioso) uomo della strada.
Si possono anche ipotizzare, e senza essere accusati di eccessivo teoricismo, delle finalità inconsce di autopunizione, di espiazione, legate all’ambivalenza delle scelte che spinge a osare sempre di più, sino all’ostentazione più inutile o all’indifferenza più pericolosa. Per questo sarebbe molto opportuno in questi casi consigliare non il solito eremo silvestre e defilato ma un buon analista, ovviamente capace e riservato, e non certo per l’orientamento sessuale ma per il pervicace processo di autodistruzione.
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