venerdì 18 dicembre 2009

IO SE FOSSI DIO

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

SPIACENTE FRANCY, NON SONO D'ACCORDO CON TE.

"Polli d'allevamento è il recital della vera e propria svolta: in un vortice di critiche crescenti che hanno il loro culmine in La festa e Quando è moda è moda, le mezze misure vengono abbandonate per lasciare posto all'assoluto distacco da tutto ciò che è stato, come se si sentisse il bisogno di isolarsi da una società in caduta libera per recuperare frammenti di individualità, di vera rivoluzione: tale spettacolo scatenerà una grande ondata di sdegno da parte di quelle aree del mondo politico che avevano sempre tentato di tenere sotto controllo l'uragano mediatico scatenato dal Teatro-canzone.

Musicalmente gli arrangiamenti sono curati da Franco Battiato e Giusto Pio, e si staccano notevolmente da quelli precedenti.

Da questo spettacolo in poi Gaber pubblica tre dischi in studio, allontanandosi dalle scene teatrali: il primo è l'album Pressione bassa del 1980, il secondo è Io se fossi Dio, pubblicato nello stesso anno dalla F1 Team come disco mix inciso solo da un lato, per il rifiuto della Carosello, ed infine, nel 1981, Anni affollati.

Da ricordare in particolare Io se fossi Dio, con cui Gaber si consacra definitivamente come libero pensatore, in lotta con qualsiasi parte politica: la canzone è uno sfogo che incarna i disagi di molti italiani, disillusi ma arrabbiati, ed esplica la sfiducia nei confronti dell'uomo che Gaber, sui modelli letterari di Louis-Ferdinand Céline e Giacomo Leopardi, applica al teatro canzone.

Questo gusto per le invettive intelligenti e dissacranti non lo abbandonerà più, consegnando al pubblico canzoni come "Io non mi sento italiano" o "Il potere dei più buoni"."(Wikipedia)

IO SONO D'ACCORDO CON QUANTO SOPRA. IL FASCINO DI GIORGIO GABER (AL SECOLO Giorgio Gaberscik - MADRE ITALIANA, PADRE ISTRIANO DI ORIGINE SLOVENE) PER ME RESTA IMMUTATO. LE DICERIE CHE SI POSSONO LEGGERE SU STAMPA, MONOGRAFIE, IN INTERNET SONO DICERIE.
TESTO E MUSICA ASPRI.

" Acuto osservatore del costume, autore mai banale e sempre originale, con una visione particolarmente orientata verso temi sociali, Gaber è stato capace di combinare l'ironia con la melodia: ha sempre subito reiterati (ma vani) tentativi di etichettatura politica, ma lo sguardo di Gaber sulla società, sul costume e sulla politica, ha sempre mostrato un profondo spirito critico, capace di colpire amaramente ogni ideologia."(Wikipedia)

IN UNA COSA AVEVI RAGIONE. NON ERA O MEGLIO NON E' MAI STATO UN CANTANTE ORIENTATO POLITICAMENTE, MA PIUTTOSTO UN LIBERO PENSATORE IN MUSICA. BADA PERO' CHE NON VOGLIO CONVINCERE NESSUNO.