martedì 29 dicembre 2009

Milano, la banda dei tranvieri spacciatori. "Fiumi di coca tra gli autisti"


di SANDRO DE RICCARDIS


C'è Claudio il tranviere che taglia la coca con l'Aulin prima di venderla ai clienti. Ci sono lui e il collega Nello - entrambi indagati dalla Procura di Milano, forse insieme ad altri - che la piazzano a un vasto giro di acquirenti, alcuni dei quali autisti dell'Atm, l'azienda che gestisce tram, autobus e metropolitane a Milano. Tra loro c'è Franco, c'è Gino, c'è Giuseppe. Tutti alla guida di mezzi pubblici.

A maggio l'Atm - nella bufera per decine di piccoli e grandi incidenti negli ultimi due anni - aveva lanciato una campagna di controllo antidroga con test per i propri dipendenti. Ora è indagando sull'omicidio ancora irrisolto di Marco Medda, un anziano ergastolano ai domiciliari per motivi di salute, strangolato nella sua casa l'8 giugno del 2008, che i carabinieri e la procura di Milano arrivano allo spaccio nell'azienda milanese dei trasporti, al "gruppo dei tranvieri del Lorenteggio", quartiere della periferia Sud-ovest, e al "filone della droga". Inciampando anche nei misteriosi suicidi di due autisti, almeno uno pesante consumatore di cocaina.
Indagano sull'omicidio e trovano un'altra vecchia conoscenza della polizia, Giorgio Tocci, 51 anni, un ex agente diventato killer dei clan calabresi alla fine degli anni 80, poi collaboratore di giustizia, ora di nuovo dentro per evasione dai domiciliari dov'era per spaccio, anello di congiunzione tra gli spacciatori di strada e i tranvieri. Alla fine di un anno di indagine, nell'informativa che il Nucleo investigativo di Milano consegna il 20 luglio scorso al pm Lucilla Tontodonati, il quadro di rapporti tra dipendenti Atm e fornitori di coca è dettagliato. Le indagini, scrivono i carabinieri, "hanno permesso di appurare con certezza, anche senza riscontri oggettivi come sequestri di droga, che le persone in oggetto in concorso con altre non ancora identificate, hanno organizzato una semplice, ma efficace, distribuzione di sostanza stupefacente di tipo cocaina". L'informativa indica in alcuni spacciatori del Lorenteggio i principali fornitori di Claudio - 39 anni, il tranviere che taglia la droga con l'Aulin, già condannato un paio d'anni fa per spaccio - e Nello, autista Atm, 60 anni. I due "pur facendo largo uso di droga, si adoperano a venderne una parte consistente a un giro di clienti, alcuni dei quali sono autisti della locale azienda Atm (il defunto Giuseppe R., suicidatosi nel 2008, tale Gino, e altri non identificati)". Dopo un lungo elenco di riscontri e intercettazioni, ci sarebbero "evidenti e provate responsabilità penali", e una "pericolosità sociale notevolmente aumentata dal fatto che i venditori si rivolgono tra gli altri, a persone esercenti attività di pubblica utilità (guida di mezzi pubblici)".

A fine novembre il pm avvisa gli indagati della chiusura delle indagini sul filone relativo allo spaccio. Sarà un giudice, dopo le richieste di rinvio a giudizio, a definire le responsabilità di ogni imputato, ma già nelle loro dichiarazioni alcuni dipendenti Atm hanno ammesso di essere consumatori e di sapere del consumo di cocaina tra i colleghi.

Consuma tanta droga anche Giuseppe R., autista in servizio al Giambellino, che si impicca a un albero nel cortile di un cascinale di Vigevano, provincia di Pavia, il 31 agosto 2008. Una tragedia che "evidenzia un'anomala situazione di fermento in seno al gruppo dei tranvieri" che manifestavano preoccupazione e disagio per la situazione, presumibilmente legata a prestiti di denaro. Sono i colleghi a definirlo "cocainomane", a raccontare la sua sempre più pesante dipendenza, di un debito di quasi 4mila euro con Marco Medda. Sul suicidio e sul delitto - precedente - di Medda, gli investigatori stanno ancora indagando, tentando di risolvere un caso che dall'inizio è sembrato enigmatico. E "desta preoccupazione - scrive la procura - un altro suicidio di un dipendente Atm, Maurizio L.", un episodio ancora avvolto nel mistero.

(29 dicembre 2009)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

quando la realtà supera la cinematografia!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Ecco il perchè di tanti incidenti!