domenica 3 gennaio 2010

"Berlusconi vada alle Cayman". Scontro su De Magistris


di CARMELO LOPAPA


Fuoco alle polveri. La scintilla questa volta non l'accende Antonio Di Pietro, ma l'eurodeputato Idv Luigi De Magistris, che avanza provocatoriamente un suo lodo per il premier Berlusconi. "La proposta di fondo - scrive l'ex pm - è questa: gli garantiamo la possibilità di lasciare l'Italia senza conseguenze. Non c'è trucco e non c'è inganno: solo il bisogno di ritornare ad essere una nazione democratica e civile". E rincara: "Un volo di Stato con annesso Apicella e magari una graziosa signorina. Destinazione? Consigliamo le isole Cayman. E se si annoia? Qualche cavallo e stalliere di fiducia li potrebbe trovare anche lì. Il Parlamento tornerebbe al proprio compito perché svincolato dalla sua agenda giudiziaria che oggi detta i temi".

Affondo che rompe la quiete seguita all'aggressione al premier, aiutata dal clima natalizio. Da Pdl e governo si leva un coro di indignazione. Parole "di gravità inaudita" protesta il coordinatore e ministro Sandro Bondi, "avvilente il silenzio del Pd" rincara il portavoce Daniele Capezzone, "la conferma che l'ala estremista del Parlamento ha paura" per il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi. Ma anche per i centristi dell'Udc la provocazione di De Magistris "è inaccettabile", dice Giampiero D'Alia.

Per il presidente del Consiglio, l'uscita dell'alter ego dipietrista è solo la conferma di quanto sia "improponibile" qualsiasi dialogo con quell'ala dell'opposizione. In mattinata Berlusconi ha lasciato villa San Martino per una visita di controllo al San Raffaele, il medesimo ospedale dove è stato ricoverato subito dopo il ferimento. Ferite in via di guarigione e quadro "soddisfacente", conferma al termine il medico personale Alberto Zangrillo. Il rientro è questione di giorni, può annunciare Paolo Bonaiuti, "l'umore è davvero ottimo, penso che già dalla prossima settimana, quella dell'Epifania, il presidente riapparirà". Dice proprio così, il portavoce: "Riapparirà".

La giornata ad Arcore è stata dedicata a concordare telefonicamente con lo stesso Bonaiuti e Gianni Letta il planning degli impegni internazionali. Sì alla visita ad Abu Dhabi il 16 gennaio (il 18 c'è l'udienza per il processo Mills a Milano alla quale Berlusconi dovrebbe presenziare) e a quella in Israele a inizio febbraio. No a Bruxelles ed altri appuntamenti trascurabili. Mentre nell'entourage non viene esclusa una visita al Quirinale al rientro a Roma e una conferenza stampa di inizio anno, dopo la cancellazione forzata di quella di dicembre.

Da Arcore, il presidente del Consiglio è al lavoro su regionali (aperti i nodi Campania, in testa Stefano Caldoro, e Puglia, in pole Stefano Dambruoso) e sul minirimpasto. Nel primo consiglio dei ministri dopo la lunga pausa potrebbero essere nominati intanto i sottosegretari Guido Viceconte ai Rapporti col Parlamento e Daniela Santanché al Welfare. Sempre che sulla ex pasionaria di An, ora del Movimento per l'Italia, cada il veto di Fini. Berlusconi sa, tuttavia, che la vera partita si aprirà a giorni sulle riforme. Parte da lui l'input per quella nota congiunta Bonaiuti-Gasparri per annunciare disponibilità al confronto anche sulla bozza Violante, a patto che si rivedano poteri e elezione del premier e legge elettorale.

(3 gennaio 2010)

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