Tav. XXVIII Carta 29 (122)a
Discorso di Corrado di Lützelhard, assediato in Capua, ai suoi soldati e ai Capuani.
Illustra i versi 773 – 816 contenuti sulla carta 28 (121)b del codice.
Divisa in tre sezioni orizzontali. La prima e la terza zona vogliono rappresentare il paesaggio di Capua ricco di vegetazione, simboleggiata nella prima da due alberi rigogliosi, ai quali pare che si avvolgono due viti cariche di grappoli d’uva; nella terza da spighe.
La sezione di mezzo, più grande delle altre, è sormontata da torri, fra le quali si legge: Capua, è suddivisa in due sezioni in senso verticale. In quella di sinistra, più spaziosa, un uomo vestito di maglia, a capo scoperto e con una spada sguainata nella destra, parla ad una schiera di guerrieri vestiti di maglie ed armati di lance, elmi e scudi. La legenda spiega: Hic Corradus marchio obesessus a Tancridinis alloquitur suos (Qui il marchese Corrado, assediato dai Tancredini, parla ai suoi); in quella di destra lo stesso Corrado, col capo coperto dall’elmo e la sinistra sull’elsa della spada inguainata, parla ai Capuani che stanno su una torre, armati di scudi, lance, maglie ed elmi di una foggia diversa da quella dei soldati di Corrado, ma uguali a quello che copre il capo di quest’ultimo. Si legge: Hic idem Corradus alloquitur Capuanos (Qui Corrado parla ai Capuani).
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