Vendola in testa. Anzi, dai primi dati, molto parziali, sull'esito delle primarie Pd in Puglia per la scelta del candidato alla presidenza della regione si profila per il governatore uscente una vittoria schiacciante. I risultati definitivi si conoscerano solo a tarda notte, ma i dati che stanno affluendo al comitato elettorale di Vendola dicono che è in netto vantaggio sul candidato del Pd, Francesco Boccia.
«Si profila ormai, con oltre il 30 per cento dei seggi scrutinati, un risultato molto significativo che viaggia intorno al 70 per cento a favore di Nichi Vendola», si prepara a festeggiare Nicola Fratoianni, coordinatore regionale di "Sinistra, Ecologia e Libertà", la formazione politica di riferimento del governatore uscente della Puglia. E parla di «dato omogeneo in tutte le province».
«Comunque vada le informazioni sulla grande partecipazione alle primarie pugliesi ci dicono che ha vinto la democrazia dei cittadini», corre a commentare Arturo Parisi. «Le primarie che cinque anni fa proprio in Puglia avevano visto per la prima volta la luce escono da questa prova definitivamente rafforzate. I cittadini pugliesi che nel 2005 avevano aperto la strada hanno impedito - sottolinea Parisi - che la Puglia, che delle primarie era stata la culla ne diventasse la tomba. È bene che i sostenitori della democrazia della delega ai professionisti e ai capi partito se ne facciano una ragione».
Mentre anche nel Pd pugliese c'è chi saluta come positivo il risultato. «La Puglia non si è lasciata condizionare dalla razionalità di alcuni strateghi, ha deciso con il cuore», dice il deputato pugliese Gero Grassi: «Il popolo delle Primarie e i partiti del centrosinistra» hanno «valutato positivamente il risultato conseguito in questi cinque anni dalla giunta di centrosinistra e hanno ritenuto di non disperdere l'esperienza maturata». Secondo Grassi, «è questa la chiave di lettura: non la vittoria di un candidato sull'altro, ma la vittoria di un progetto valido che continua a raccogliere il consenso di militanti e gente comune».
Adesso il punto è «ritrovare la coesione», lo dice al centrosinistra e a Vendola che «deve condividere la sua vittoria con il Pd, che certamente come partito ha contribuito in larga misura alla sua ricandidatura». E adesso, vinte le primarie, «ha il dovere di spendere tutte le energie necessarie, per rendere forte e larga la coalizione e recuperare il consenso e l'amicizia di chi la pensava diversamente».
«Respinto il ricatto centrista», dice il deputato del Pd Mario Barbi: «Gli elettori del centrosinistra con la loro partecipazione hanno respinto il tentativo dei vertici nazionali del Pd di decidere a livello di capi-partito i candidati presidenti e votando Vendola hanno rifiutato il ricatto centrista che voleva imporre candidato e modo oligarchico di fare politica».
File lunghe, attese pazienti anche di 50 minuti-un'ora, sfidando un freddo insolito per la Puglia, per votare alle primarie che il centrosinistra ha organizzato per scegliere il candidato presidente alle regionali di marzo. I pugliesi si sono mobilitati e quando chiudono le urne alle nove di sera il conto dei votanti viaggia verso i duecentomila.
Più di quelli che andarono al voto nel 2005 quando Boccia e Vendola si confrontarono per la prima volta: allora l'economista del Pd era sostenuto da tutti i partiti della Grande Alleanza Democratica (Gad), mentre dall'altra parte Vendola, appoggiato solo da Rifondazione comunista e dai Verdi, a sorpresa uscì vincente dal confronto con poco più di 1.600 voti di vantaggio.
In quella consultazione, che fece da apripista per le altre primarie nel centrosinistra anche a livello nazionale, a votare in Puglia furono poco meno di 80.000 persone: si votò in 112 seggi in tutta la Puglia. In questa consultazione sono stati allestiti oltre 200 seggi, almeno uno in quasi tutti i comuni della regione.
Nel Salento, a Monteroni e a Trepuzzi, dove un cronista era riuscito a votare malgrado non fosse residente in alcuno dei due comuni, sono stati rimossi i presidenti dei seggi che gli avevano consentito la doppia preferenza.
I seggi chiuderanno alle 21 e da quel momento i risultati dello spoglio confluiranno nel centro di raccolta nella sede del Pd regionale a Bari. Sarà lì che, quando gli esiti del confronto saranno chiari, i due candidati terranno una conferenza stampa nella quale, stando a quanto annunciato nei giorni scorsi, il perdente dichiarerà il proprio appoggio al vincitore.
«Si profila ormai, con oltre il 30 per cento dei seggi scrutinati, un risultato molto significativo che viaggia intorno al 70 per cento a favore di Nichi Vendola», si prepara a festeggiare Nicola Fratoianni, coordinatore regionale di "Sinistra, Ecologia e Libertà", la formazione politica di riferimento del governatore uscente della Puglia. E parla di «dato omogeneo in tutte le province».
«Comunque vada le informazioni sulla grande partecipazione alle primarie pugliesi ci dicono che ha vinto la democrazia dei cittadini», corre a commentare Arturo Parisi. «Le primarie che cinque anni fa proprio in Puglia avevano visto per la prima volta la luce escono da questa prova definitivamente rafforzate. I cittadini pugliesi che nel 2005 avevano aperto la strada hanno impedito - sottolinea Parisi - che la Puglia, che delle primarie era stata la culla ne diventasse la tomba. È bene che i sostenitori della democrazia della delega ai professionisti e ai capi partito se ne facciano una ragione».
Mentre anche nel Pd pugliese c'è chi saluta come positivo il risultato. «La Puglia non si è lasciata condizionare dalla razionalità di alcuni strateghi, ha deciso con il cuore», dice il deputato pugliese Gero Grassi: «Il popolo delle Primarie e i partiti del centrosinistra» hanno «valutato positivamente il risultato conseguito in questi cinque anni dalla giunta di centrosinistra e hanno ritenuto di non disperdere l'esperienza maturata». Secondo Grassi, «è questa la chiave di lettura: non la vittoria di un candidato sull'altro, ma la vittoria di un progetto valido che continua a raccogliere il consenso di militanti e gente comune».
Adesso il punto è «ritrovare la coesione», lo dice al centrosinistra e a Vendola che «deve condividere la sua vittoria con il Pd, che certamente come partito ha contribuito in larga misura alla sua ricandidatura». E adesso, vinte le primarie, «ha il dovere di spendere tutte le energie necessarie, per rendere forte e larga la coalizione e recuperare il consenso e l'amicizia di chi la pensava diversamente».
«Respinto il ricatto centrista», dice il deputato del Pd Mario Barbi: «Gli elettori del centrosinistra con la loro partecipazione hanno respinto il tentativo dei vertici nazionali del Pd di decidere a livello di capi-partito i candidati presidenti e votando Vendola hanno rifiutato il ricatto centrista che voleva imporre candidato e modo oligarchico di fare politica».
File lunghe, attese pazienti anche di 50 minuti-un'ora, sfidando un freddo insolito per la Puglia, per votare alle primarie che il centrosinistra ha organizzato per scegliere il candidato presidente alle regionali di marzo. I pugliesi si sono mobilitati e quando chiudono le urne alle nove di sera il conto dei votanti viaggia verso i duecentomila.
Più di quelli che andarono al voto nel 2005 quando Boccia e Vendola si confrontarono per la prima volta: allora l'economista del Pd era sostenuto da tutti i partiti della Grande Alleanza Democratica (Gad), mentre dall'altra parte Vendola, appoggiato solo da Rifondazione comunista e dai Verdi, a sorpresa uscì vincente dal confronto con poco più di 1.600 voti di vantaggio.
In quella consultazione, che fece da apripista per le altre primarie nel centrosinistra anche a livello nazionale, a votare in Puglia furono poco meno di 80.000 persone: si votò in 112 seggi in tutta la Puglia. In questa consultazione sono stati allestiti oltre 200 seggi, almeno uno in quasi tutti i comuni della regione.
Nel Salento, a Monteroni e a Trepuzzi, dove un cronista era riuscito a votare malgrado non fosse residente in alcuno dei due comuni, sono stati rimossi i presidenti dei seggi che gli avevano consentito la doppia preferenza.
I seggi chiuderanno alle 21 e da quel momento i risultati dello spoglio confluiranno nel centro di raccolta nella sede del Pd regionale a Bari. Sarà lì che, quando gli esiti del confronto saranno chiari, i due candidati terranno una conferenza stampa nella quale, stando a quanto annunciato nei giorni scorsi, il perdente dichiarerà il proprio appoggio al vincitore.
24 gennaio 2010
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