A disinnescare l’assemblea pugliese del Pd di sabato Bersani e D’Alema hanno lavorato in tandem.
Mentre al Nazareno il segretario ragionava con l’aspirante governatore del Pd Francesco Boccia e con il segretario regionale Blasi, l’ex premier sentiva il leader dell’Udc Casini, per ottenere il via libera all’unica soluzione in grado di evitare al Pd nuove lacerazioni e una conta dagli esiti imprevedibili: le primarie. Obiettivo raggiunto. Boccia ha detto sì (per ora) ma ha posto le sue condizioni: il partito deve essere unito sul suo nome e ribadire la volontà di allargare l’alleanza all’Udc. Casini ha accettato di non mettersi di traverso. Nessun aut-aut dei centristi, che decideranno se allearsi con il centrosinistra solo dopo l’esito delle primarie: se vincerà Boccia saranno della partita, anche se dell’alleanza farà parte il governatore uscente, senza pregiudiziali, se invece prevarrà Vendola, sceglieranno la corsa solitaria o l’alleanza con il centrodestra. Una mano tesa al Pd in affanno, una scommessa senza rischi, una pausa di riflessione che Casini ha accettato di buon grado. Tanto più che il Pdl, irritato dalle manovre dei centristi, minaccia di rompere ovunque con l’Udc.
Per il Pd è comunque una boccata d’ossigeno. Perché un documento taglia-primarie che sostenesse la candidatura di Boccia e l’alleanza con l’Udc sancendo la rottura con Vendola, rischierebbe di spaccare il partito, prima ancora di essere discusso dall’assemblea, di non reggere alla prova delle firme necessarie per la sua presentazione. “Così - ragionano al Nazareno – la partita si sblocca, il partito pugliese si può ricompattare, e i numeri per battere Vendola alle primarie ce li abbiamo”. Il governatore uscente dal canto suo gongola: “Se si conferma la scelta delle primarie ha vinto il buon senso e la buona politica, e ha vinto il popolo del Pd che afferma le sue ragioni, hanno vinto le ragioni della partecipazione democratica”. Sinistra ecologia e libertà è pronta a sostenere Boccia se Vendola sarà sconfitto e a correre insieme all’Udc. E vorrebbe un reciproco impegno che i centristi non sono disposti a prendere. Ma gli uomini di Vendola pensano già alle primarie: sono convinti di poter battere ancora Boccia, come la volta scorsa, di poter contare anche sul sostegno dei dipietristi, nonostante le recenti frizioni locali, dei rivali della federazione della sinistra di Ferrero, e di una parte del Pd che mal digerisce la candidatura Boccia, che porta il crisma dalemiano.
Boccia, dal canto suo, conta di spuntarla perché questa volta non sarà il candidato con il timbro della Margherita, ma quello di tutto il Pd, e in ballo c’è non solo l’orgoglio dei democratici, ma anche il laboratorio politico dell’alleanza su scala nazionale con Casini.
“Voglio che l’assemblea pugliese si pronunci chiaramente – dice il deputato democratico – sull’alleanza con l’Udc, altrimenti dovremmo chiederci dove sta andando il Pd. Pensare che fu Vendola stesso a proporre di allargare ai centristi…”
L’appuntamento nei gazebo è per il 30 gennaio. Competition is competition, direbbe Prodi. Ma l’ultima mano toccherà a un giocatore che al tavolo delle primarie non si siederà neppure. Pierferdinando Casini dirà la sua a bocce ferme. Lui in Puglia ha giocato la tripla, 1X2, e comunque vada a finire non perderà.
1 commento:
Un Casini quotidiano leva di torno il comunista.
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