Non ha mai nascosto la sua professione: escort, il pudore che chiede aiuto all'inglese. Vuol dire accompagnatrice a pagamento.
Aspetta il comunicato della Procura di Bari che smonta la copertina di “Panorama”, e poi Patrizia D’Addario aggiunge la sua rettifica al servizio: “Ho letto di essere al centro di un complotto ai danni del presidente Berlusconi. Per questa ragione – dice in una nota diffusa in serata dai suoi avvocati - avrei ricevuto un compenso. Apprendo anche di indagini su questo fantasioso complotto architettato da me ed altri non meglio specificati soggetti. Non mi resta che smentire ancora una volta tutti gli aspetti di tale teorema nonché augurarmi che la magistratura faccia chiarezza su tutta la vicenda nel più breve tempo possibile per fugare ogni dubbio”.
La D’Addario ha sempre ammesso di aver ricevuto mille euro per trascorrere una serata con il presidente del Consiglio e poi – intervistata da “Annozero” – ha aggiunto: “Berlusconi sapeva che ero una escort”.
Già nella sua prima intervista al “Corriere della Sera”, quando Tarantini era soltanto Giampaolo, la D’Addario aveva fornito una prima versione della sua “visita” a Palazzo Grazioli, della cooptazione, mai più corretta o cambiata: “Un mio amico di Bari mi ha detto che – spiegava il 17 giugno scorso - voleva farmi parlare con una persona che conosceva, per partecipare a una cena che si sarebbe svolta a Roma. Io gli ho spiegato che per muovermi avrebbero dovuto pagarmi e ci siamo accordati per 2.000 euro. Allora mi ha presentato un certo Giampaolo”.
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