di Fabrizio Gatti
Così Berlusconi, Letta e Bertolaso hanno affidato le opere più importanti a un gruppo di costruttori senza scrupoli. Con una cascata di leggi su misura per eliminare ogni ostacolo e ogni controllo
Un casinò da aprire sul dolore dell'Abruzzo. Una sala da gioco autorizzata da una postilla, infilata dentro uno dei decreti per la ricostruzione. Questo stavano progettando gli amici di Guido Bertolaso, 60 anni, capo della Protezione civile e uomo immagine del governo. È l'ultima trovata della banda della maglietta: una volta c'era la banda della Magliana, adesso nella capitale dominano gli uomini con la t-shirt delle emergenze.
Diego Anemone, 39 anni, il costruttore tuttofare arrestato il 10 febbraio, voleva trasformare il Salaria sport village di Roma in una piccola Las Vegas. Poker e slot machine di ultima generazione. Quelle in cui infili i numeri della carta di credito o del bancomat e vai avanti a giocare fino a quando il conto è prosciugato. Erano sistemi vietati. Poi Silvio Berlusconi ha firmato il decreto, convertito il 24 giugno 2009 nella legge 77. E via, con la scusa di finanziare la rinascita a L'Aquila grazie a una tassa una tantum di 15 mila euro a macchinetta, ecco inventata una nuova fonte di guadagno. C'è sempre un provvedimento d'urgenza, un'ordinanza pronta quando qualcuno della banda si fa prendere la mano dalle deroghe o dagli abusi.
È davvero straordinario il sottosegretario Bertolaso, come i suoi poteri che
Dalla scuola dei sottufficiali dei carabinieri a Firenze ai laboratori con i virus letali dell'Istituto Spallanzani a Roma, finiti in una interrogazione in Senato: «Sono state rispettate le norme antisismiche?», chiede pochi mesi fa Domenico Gramazio (Pdl). Perché se crolla, scappano i virus. E lui, il Guido nazionale, può beatamente dire che va tutto bene, che non si è accorto di nulla. Può perfino permettersi, senza perdere il posto, di negare la partecipazione della Protezione civile a una esercitazione internazionale, finanziata dall'Unione Europea: l'unica organizzata in Calabria negli ultimi anni, in una delle regioni sismiche più pericolose al mondo. Quando
Il viaggio nel mondo infallibile di Guido Bertolaso, fresco di riconferma, può cominciare proprio da qui: via Miraglia 10, prefettura di Reggio Calabria. Nel 2008 si celebra l'anniversario del terremoto del 28 dicembre 1908: 80mila vittime a Messina e provincia, 15mila a Reggio. Da duecento anni la terra sullo Stretto trema dopo un secolo di silenzio sismico. Il dipartimento di Bertolaso dovrebbe per legge verificare la preparazione di Comuni, Regioni e prefetture, coordinare le esercitazioni, aiutare gli enti locali a predisporre i piani, correggere le lacune. Il 27 luglio 2007 il professor Mauro Dolce, direttore per
L'anno successivo è il momento delle commemorazioni storiche. Ed è anche l'occasione per verificare il sistema dei soccorsi: viene messa in agenda l'esercitazione Ermes 2008.
Il 3 settembre Hervé Martin, capo unità della Commissione europea, prende atto che senza gli uomini di Bertolaso l'esercitazione non sarebbe più realistica: «
Nel 2008 Bertolaso lascia scadere anche il protocollo di prevenzione tra il suo dipartimento e
Oltre all'amico Diego Anemone, gli altri sono: Angelo Balducci, 62 anni, nel 2008 coordinatore delle strutture di missione e poi presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, Fabio De Santis, 47 anni, prima soggetto attuatore per il G8 e poi provveditore ai Lavori pubblici a Firenze, e Mauro Della Giovampaola, 44 anni, ingegnere cresciuto tra le imprese di Diego Anemone, diventato poi controllore degli appalti di Diego Anemone alla Maddalena e, forse proprio per l'efficacia dei suoi controlli, nel 2009 confermato alla presidenza del Consiglio e nominato responsabile delle opere per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Balducci e De Santis vengono nominati negli appalti della Protezione civile su proposta di Bertolaso. Quella di Mauro Della Giovampaola è invece una carriera tutta di corsa. Quando sull'isola della Maddalena 'L'espresso' gli chiede al telefono come possa conciliare il suo passato di sociodella famiglia Anemone con il presente di controllore dei lavori e delle spese degli Anemone, l'ingegner Della Giovampaola si appella all'etica professionale. Poi chiama Angelo Balducci e lo aggiorna della telefonata. I carabinieri del Ros li registrano.
Nel dicembre 2008 'L'espresso' con uno stratagemma entra nei cantieri del G8 coperti dal segreto di Stato. È la prima inchiesta giornalistica sulla rete Bertolaso- Balducci-Anemone. A Roma piove da giorni. Il Tevere è in piena. La sera di venerdì 12 il capo della Protezione civile si fa intervistare dalle tv. Sullo sfondo le luci della capitale si riflettono nel gonfiore del fiume. Alcuni ponti sono chiusi da ore dopo che i barconi-ristorante si sono incastrati sotto le arcate. «La grande criticità», dice Bertolaso, «non è rappresentata dalla piena del Tevere, che passerà nel corso della notte in maniera controllata, ma da alcuni imbecilli che non hanno ancorato bene i barconi sul fiume». Il capo della Protezione civile sa bene che il Tevere, come tutti i fiumi, ha bisogno di zone di espansione. Servono a rallentare le piene, a evitare che l'acqua allaghi le città. Una di queste aree di protezione è all'ingresso di Roma, quartiere Settebagni. Anzi era. Perché quello è il terreno vincolato a uso agricolo su cui Diego Anemone ha costruito i nuovi impianti del Salaria sport village, sfruttando le ordinanze proposte a Berlusconi dall'amico Bertolaso per i mondiali di nuoto 2009. La palazzina, la piscina olimpionica coperta e la sala del futuro casinò sono ora sotto sequestro. Ma nel dicembre 2008 i muratori lavorano ancora giorno e notte. Tranne nei giorni della piena: il cantiere finisce sott'acqua. Bertolaso è socio del Salaria sport village. È lì quasi ogni settimana a farsi massaggiare la schiena. È perfino un pubblico ufficiale con obbligo di denuncia. Il suo amico Diego Anemone sta violando tutte le norme urbanistiche e paesaggistiche. Italia nostra e il circolo locale del Pd denunciano da mesi gli abusi.
Il vicepresidente del quarto municipio di Roma, Riccardo Corbucci, 31 anni, tra i più impegnati e informati nella battaglia di quartiere, qualche mese dopo verrà addirittura pedinato e filmato da due persone in scooter. Un modo per provare a spaventarlo e fermare i ricorsi al Tar, che invece vanno avanti. Eppure l'attento Guido nazionale non vede nulla di irregolare tra gli affari dei suoi amici. Anzi il 30 giugno 2009, sei giorni dopo la conversione in legge del decreto per l'Abruzzo e per le nuove slot machine, Bertolaso propone e Berlusconi firma l'ordinanza 3787 della presidenza del Consiglio. Gli amici sono salvi: gli impianti privati vanno equiparati a quelli pubblici e gli abusi, se approvati dal Comune di Roma, diventano legali. Molte strutture, compresa quella di Anemone, restano sotto sequestro dopo le prime perquisizioni chieste mesi fa dalla Procura di Roma. Ma almeno le piscine possono essere usate per gli allenamenti durante i mondiali. Ci sono gli affitti e i compensi della federazione da incassare.
Passata la piena del Tevere di fine 2008, il 23 dicembre Bertolaso sale a Parma per una scossa di terremoto. Il 24 torna a Roma e incontra Balducci per decidere come rispondere all'inchiesta giornalistica de 'L'espresso' uscita il giorno prima. «Il dottor Guido Bertolaso», fa scrivere qualche ora dopo il capo all'ufficio stampa della Protezione civile, «ha ricevuto dall'ingegner Balducci una relazione che ribadisce la regolarità delle procedure seguite ed esclude qualsiasi legame familiare con imprese impegnate nella realizzazione delle opere». Bertolaso ovviamente non dice di avere concordato con Balducci una menzogna. È quello che scoprono poco dopo i carabinieri del Ros quando sentono Balducci spiegare la soluzione a Diego Anemone e a Fabio De Santis: «Nel corso dell'incontro tra il Balducci e il Bertolaso è stato concordato di far predisporre al commercialista Gazzani» una falsa dichiarazione: dovrebbe scrivere una nota da cui risulti inattiva
La notizia circola da tempo nei cantieri. Quando per verificarla 'L'espresso' chiede alla Protezione civile l'elenco dei collaudatori, c'è una sorpresa: il commercialista di Balducci non compare. La presenza di Gazzani nella commissione di collaudo emerge soltanto adesso dalle intercettazioni di Mauro Della Giovampaola. Anche i compensi per i collaudi sono un affare. E in quell'elenco, tra i tanti nomi, c'è un'altra storia da raccontare. Quella di Roberto Grappelli. È segretario generale dell'Autorità di bacino del Tevere quando il 31 marzo 2008 firma il parere positivo al progetto di Diego Anemone per l'ampliamento dello Sport Village sul terreno di espansione del fiume. Così, mentre Claudio Rinaldi, altro amico di Balducci e commissario delegato per i mondiali di nuoto, dà il via libera ai lavori nel Salaria sport village, Grappelli cambia vita: collaudatore per il G8 e presidente della metropolitana di Roma.
Il casinò è l'ultima frontiera della banda della maglietta. Sport, massaggi, ristorante, gioco. E tanti ospiti famosi. Come l'amico Guido Bertolaso. Qualche settimana fa la pratica finisce sul tavolo di un concessionario di Lottomatica. L'idea è di installare le Vlt, le macchine mangiasoldi collegate online. «È come connettersi a Internet, si può vincere fino a mezzo milione », spiega uno dei rappresentanti contattati da 'L'espresso': «Abbiamo fatto un sopralluogo con il dottor Travasi, un concessionario di Lottomatica. Il problema è che in uno spazio sotto sequestro non si può aprire un casinò. Nemmeno un minicasinò. La legge non lo consente ». Questo no, almeno per ora.
(18 febbraio 2010)
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