sabato 20 febbraio 2010

SUPERCOMMISSIONE ANTI-PM


Il piano dei pasdaran Pdl: indagare sui magistrati “politicizzati”

“Siamo tutti d’accordo, dobbiamo fermarli”

di Carlo Tecce

L’ultrà di destra, la stagista di Previti. Compagni di banco, strana coppia, Giorgio Clelio Stracquadanio e Jole Santelli che hanno firmato e depositato una proposta di legge berlusconiana doc: per l’istituzione di una Commissione di inchiesta parlamentare sull’uso politico della giustizia. La solita ossessione, almeno. Un copia e incolla del testo scritto da Fabrizio Cicchitto, ben nove anni fa: “Dovevamo intervenire. Ricorda, le foto di Di Pietro al banchetto di Contrada, pubblicate dal Corriere? Cosa significa?”, precisa l’avvocato Santelli.

La Commissione potrebbe procedere alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stessi limitazioni dell’autorità giudiziaria: faldoni, intercettazioni, ordinanze. I parlamentari avrebbero in mano – e non in senso figurato – il lavoro di procure e tribunali. Stracquadanio è il fondatore del sito il Predellino, un biglietto da visita che gli permette di parlare fuor di metafora: “Non ci interessa soltanto Tangentopoli. Non abbiamo previsto un tempo: non c’è inizio, non c’è fine. Funziona così: noi prendiamo gli atti delle inchieste e facciamo un’interpretazione politica. Il Parlamento deve sapere: i magistrati fanno politica! Sono un partito!”.

Chi fa le leggi, parafrasando Stracquadanio, sarà il controllore di chi le fa rispettare, le predette leggi. Oppure: indagini contro chi indaga. Un mal di testa, un cortocircuito istituzionale. Le funzioni della Commissione sono concentrate nell’articolo 1: “Stato dei rapporti di forza tra politiche e magistratura… Influenza, diretta o indiretta, delle correnti politiche esistenti all’interno della magistratura sui comportamenti delle autorità giudiziarie sia inquirenti sia giudicanti… Se in qualche misura singoli esponenti o gruppi organizzati all’interno della magistratura abbiano svolto attività in contrasto con il principio costituzionale della separazione dei poteri, in special modo dirette a interferire con il Parlamento e il governo”. Il documento (3180) è parcheggiato alla Camera tra le migliaia di iniziative dei deputati. In sonno, eppure vivo: “Non è il momento: c’è la campagna elettorale e il calendario è fitto fitto. Noi insisteremo – aggiunge Stracquadanio – e cercheremo di coinvolgere il gruppo del Pdl. Non avremo problemi, noi siamo d’accordo. Tutti. Dobbiamo capire, raccontare e fermare il fenomeno: abbiamo il processo breve, la separazione delle carriere tra giudici e pm, la fine dell’obbligatorietà dell’azione pena-le. E poi la Commissione: perché tolto Berlusconi dal mirino, adesso puntano ai suoi collaboratori di fiducia”. E quando? “All’indomani delle regionali. Io ci credo”. La collega è più vaga: “Vediamo, noi abbiamo lanciato un segnale”. Svezzata da Cesare Previti e Marcello Pera, Santelli è adoratrice e non adulatrice del capo: “Quante volte hai visto Berlusconi? – le chiese Claudio Sabelli Fioretti – Parecchie. E ogni volta torno rincretinita e ricaricata”. Con scarso successo, Stracquadanio è l’ispiratore del “Sì B. Day”, l’azzurro Pdl contro il popolo viola. I due deputati sono scafati alfieri di Berlusconi: “Ah, finalmente! Qualcuno interessato alla nostra legge!”, e ridacchia, Stracquadanio che, ambizioso, riparte dal fallimento di Cicchitto. Quasi una fissazione. Pubblicate le motivazioni della sentenza di condanna per il processo Imi/Sir di Previti – coincidenza del 2003 – Sandro Bondi sciorinava idee: “Chiederemo l’istituzione di una commissione di inchiesta sulla magistratura”. Il poeta fu trafitto da Luca Volontè (Udc): “Spero che Bondi, con la frescura autunnale, torni alla abituale moderazione”. Sarà. Per Santelli e Stracquadanio l’autunno è lontano.

1 commento:

Bob Bulgarelli ha detto...

Ed il PD cosa fa?
Cosa fa il PD? Come al solito. Niente. Bersani a sanremo. Uno straccio di "opposizione". Mi chiedo con quale faccia tosta, i rappresentanti del mio paesino, mi abbiano chiesto il rinnovo del tesseramento.