lunedì 22 marzo 2010

Elezioni in Francia, stravince la sinistra


Nicolas Sarkozy ha subito una sonora batosta elettorale nelle regionali francesi. L'anticipazione di domenica scorsa ha trovato conferma nel voto di oggi che ha assegnato una netta vittoria alla sinistra con il 54% e ha una pesante punizione per le destre. Secondo le proiezioni l'Ump di Sarkozy non va oltre il 36 per cento e il Fronte Nazionale di Jean Marie Le Pen non arriva al 9 per cento.

«AUTENTICA SCONFITTA» - Nell'ultimo test elettorale prima del voto del 2012 per ottenere un secondo mandato all'Eliseo, Sarkozy ha incaricato il suo capogruppo in parlamento di prendere atto della bocciatura delle urne. «Ovviamente questa è per noi un'autentica sconfitta» ha detto Jean-Francois Cope. Se le proiezioni saranno confermate, l'Ump manterrà il controllo di una sola delle 22 regioni continentali: la roccaforte della destra in Alsazia. La sinistra guidata dai socialisti di Martine Aubry ha mantenuto tutte le regioni che aveva oltre ai territori d'oltremare della Guyana francese e di Guadalupe. In Corsica il testa a testa è tale da non permettere ancora di sbilanciarsi. L'unica consolazione dell'Ump è di aver conquistato l'isola di Reunion, nell'Oceano Indiano.

AFFLUENZA BASSA - L'affluenza si è mantenuta bassa, anche se superiore di quattro punti al primo turno. L'astensione, secondo stime indipendenti, dovrebbe essere del 49 per cento. Rispetto al primo turno le percentuali dell'Ump sono cresciute, ma restano molto indietro rispetto a quelle dell'opposizione e Sarkozy, che comunque mantiene una solida maggioranza in parlamento, ha ribadito che il voto alle regionali non è da considerare come un referendum sull'operato del governo di Parigi. Resta comunque da registrare un duro colpo per il presidente che ha il tasso di gradimento più basso di sempre e dal quale ci si aspettano pressioni sull'Ump perchè assuma una nuova direzione.

LE REAZIONI - Il segretario generale dell'Ump, Xavier Bertran, ha riconosciuto in tv che «la sinistra ha vinto le elezioni regionali», mentre la leader socialista, Martine Aubry, ha sottolineato che per la seconda volta il suo partito ha ottenuto una «vittoria senza precedenti». Il premier, Francois Fillon, ha riconosciuto «il successo delle liste di sinistra» e la «sconfitta per la maggioranza» conservatrice che appoggia il presidente Sarkozy. Fillon ha detto si volersi assumere la «propria parte di responsabilità», che l'Ump dovrà «analizzare con lucidità il risultato» e ha puntato il dito contro la crisi economica «che non ha facilitato le cose». «La violenza della recessione» ha detto, «ha reso fragile il nostro patto sociale e la crisi agricola ha colpito il mondo rurale». «Non siamo stati convincenti», ha aggiunto Fillon che ha tuttavia sottolineato come «il rapporto di forze emerso dalle urne nel 2004 rimanga in generale invariato» e ha avvertito che «non si governa un grande Paese come la Francia al ritmo delle elezioni locali, ma senza perdere di vista l'obiettivo delle elezioni nazionali». I francesi, ha concluso, «hanno dimostrato di essere preoccupati dalla prospettiva di veder sparire il tenore di vita caratterizzato da un alto livello di sviluppo, ma anche da un forte sistema sociale e hanno ragione: il nostro modo di vita è a rischio e senza riforme non potremo finanziarlo». E mentre Marine Le Pen, vicepresidente del Fronte Nazionale, continua a parlare di «enorme successo» del partito di estrema destra, la Aubry si è detta convinta che i francesi abbiano «scelto la sinistra che protegge e migliora le condizioni di vita nelle regioni».

Redazione online

21 marzo 2010

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

CRESCE LA FEBBRE IN CASA PDL!