"Se una legge non piace a una certa parte della magistratura che si può individuare in Magistratura democratica, questi magistrati la portano ai magistrati in Cassazione che abrogano la legge. La sovranità appartiene a Magistratura Democratica: se vi sembra una cosa accettabile in una democrazia...". All'indomani della manifestazione in piazza San Giovanni a Roma, Silvio Berlusconi, a Firenze per presentare la candidata del Pdl alla presidenza della Regione Toscana, Monica Faenzi, sferra l'ennesimo attacco alle toghe. Dalle quali, come è noto, si sente perseguitato, pur giurando di essere innocente: "Ho giurato. Nessuna delle accuse della magistratura è fondata e sinora ho avuto sempre ragione". E i casi in cui è scattata la prescrizione? "Significa che i pm non sono stati capaci di avvalorare la loro tesi accusatoria".
Md: "Un'ossessione". Immediata la replica di Md. "Dimostra solo una sorta di ossessione che lo allontana dalla realtà più elementare" dice Livio Pepino, togato di Magistratura democratica al Csm. "La legge si interpreta non per 'comodo' o per 'gusto personale', ma in base ad argomenti logici e giuridici che vengono espressi nelle motivazioni dei provvedimenti - spiega Rita Sanlorenzo, segretario generale di Md - e la Cassazione non abroga nessuna legge, perché non le spetta, ma le attribuisce il corretto significato. Il presidente del Consiglio riproduce in termini grotteschi un procedimento che invece rappresenta l'essenza, e la ricchezza, della nostra civiltà giuridica".
Inchieste e giudici. A un giornalista che gli chiedeva se ritenesse schierata politicamente anche la magistratura fiorentina, che sta conducendo l'indagine sugli appalti relativi al G8 e sulla Protezione Civile, Berlusconi replica: "Se le sembra una situazione accettabile in una democrazia me lo dica lei...". Nessun dubbio neanche sulle mosse di Denis Verdini, uno dei coordinatori del Pdl coinvolto nell'inchiesta: "Si è comportato come chiunque di noi si sarebbe comportato con un amico. Si può essere ipocriti ma non si può dire che non è possibile segnalare un amico che lavora bene, perché questa è ipocrisia".
Intercettazioni. Il premier, poi, torna a bollare le intercettazioni come "uno strumento assolutamente non idoneo". "I normali cittadini - continua - non possono essere ascoltati e poi queste conversazioni passate alla stampa, perché una volta scritte esse assumono un altro significato". Secondo Berlusconi le intercettazioni possono essere, attraverso il sonoro, "anche modificate". In questo uso, secondo il premier, sono "uno strumento barbaro e incivile".
"Nessun dialogo". E se con le toghe è scontro aperto, non va meglio con l'opposizione. "Per le riforme io non ho fiducia nella possibilità di un accordo dell'altra parte, che è un'opposizione del 'no' assoluto, che non ha mai votato con noi anche cose tranquille e per l'interesse pubblico - taglia corto il Cavaliere - Noi abbiamo i numeri per approvare le riforme, se vorranno offrire la loro collaborazione bene, ma io non ci credo per come si sono svolte le cose negli ultimi due anni".
(21 marzo 2010)
1 commento:
COME BRUCIA IL 'CULETTO' CON LE INTERCETTAZIONI!
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