ANTONIO DI PIETRO
22 Marzo 2010
Oggi si e' conclusa la prima giornata di "Votare informati", l'iniziativa di diretta streaming no-stop di Italia dei Valori per accompagnare gli elettori verso il voto del 28 e 29 marzo (visita l'area). Domani interverrò nell’agenda per dare il mio saluto ai cittadini.
Votare non informati equivale a non votare.
Anzi, si finisce per fare più male che bene alla collettività nel primo caso.
In Italia chi non accede alla Rete per informarsi oggi ha poche occasioni per uscire da quel guscio di superficialità che televisioni e giornali, con alta penetrazione sulla massa, gli costruiscono attorno.
Nella giornata di oggi hanno acceduto oltre 50 mila persone all’area dell’iniziativa. I parlamentari Idv, intervistati in studio, hanno parlato delle elezioni in Liguria, in Basilicata, hanno affrontato temi come l’acqua pubblica e commentato l’agenda politica del giorno. Nei prossimi giorni verranno passati in rassegna temi e programmi e prospettive delle altre 11 regioni che si avviano al voto, inframmezzati da dibattiti su argomenti come economia, lavoro (con le testimonianze dei lavoratori di Termini Imerese e Mac Iveco), giustizia, informazione, istruzione.
Italia dei Valori non ha mai visto la Rete come un ripiego, piuttosto come un’ancora di salvezza per non annegare nell’oscurantismo mediatico che l’ha avvolta dal momento in cui i risultati elettorali l’hanno resa un partito temuto dalla Casta.
Ora alcuni conduttori messi da parte dal regime della XVI legislatura si apprestano a muovere, seppur con i vecchi schemi della televisione, i primi passi in Rete, penso a Mentana su Corriere.it o a ‘Raiperunanotte’ di Santoro che trasmetteremo giovedì 25 marzo dal blog www.antoniodipietro.it e dal sito www.italiadeivalori.it.
Mi chiedo se non siamo veramente immersi in un incubo terribile: da una parte le televisioni pubbliche sopprimono i talk-show che scappano in internet dove non arriva un euro di finanziamento pubblico, dall’altra non vengono rimossi nè Minzolini nè Innocenzi dopo aver tramato per censurare su commissione trasmissioni e personaggi scomodi alla Casta (tra cui il sottoscritto).
Da una parte Mediaset va a pieno regime con programmi, spot e servizi che sono propaganda ininterrotta per Berlusconi, dall’altra il servizio pubblico è stato imbavagliato o asservito alla maggioranza.
Siamo arrivati perfino al punto di abusare dell’Inno di Mameli per rappresentare una piazza di parte senza che le istituzioni facciano il minimo appunto.
Per votare consapevolmente dovremmo estromettere la politica dal controllo della televisione pubblica e degli organi di vigilanza, ridistribuire le reti private in modo che venga almeno salvaguardata la pluralità dell’informazione e portare la banda larga in tutte le case, poi dovremmo aspettare qualche tempo prima che i cittadini italiani si siano disintossicati dalla propaganda somministrata per lunghi anni.
Se non sarà la politica a fare questi cambiamenti ci penseranno i cittadini che si informano in Rete oggi.
Vi invito a seguire la giornata di Martedì 23 marzo partecipando con le vostre domande (a cui risponderemo in diretta) e dagli altri social media messi a disposizione per interagire.
Nessun commento:
Posta un commento