di ALESSANDRO LONGO
LA VERA velocità delle adsl italiane è circa la metà di quella pubblicizzata e penalizza soprattutto gli utenti di alcune zone geografiche. Gli abitanti delle città medio-piccole navigano più lenti e in certi casi pagano di più degli altri. È quanto svelato dal primo studio complessivo sull'adsl italiana, condotto da Between-Osservatorio Banda Larga. La ricerca si avvale di 120 mila test delle connessioni, in un centinaio di province italiane, con il contributo di 11.400 utenti campione.
Il primo risultato che balza agli occhi è che la velocità media è di 4,1 Megabit al secondo in download, mentre ora le Adsl sono vendute con tagli "fino a" 7 o 20 Megabit. La velocità è un'alea: varia molto a seconda dell'operatore, della zona geografica e della fascia oraria. Nelle ore di punta e nei comuni meno importanti scende fino a 2 Mbps in media, mentre gli utenti più fortunati possono arrivare a 5 Mbps.
L'Italia è divisa in due: anche se il 90 per cento circa della popolazione può avere l'adsl, solo una parte può navigare davvero veloce e avere le offerte più economiche sul mercato. Il 50 per cento degli italiani, infatti, non è raggiunto dalla rete diretta (in "unbundling") degli operatori alternativi a Telecom Italia. Per loro, i canoni base per i servizi banda larga e telefonici tutto compreso sono quindi più alti di circa 5 euro al mese. Il danno è doppio: pagano di più e navigano più lenti, poiché fuori dalla propria rete gli operatori alternativi hanno al solito meno risorse di banda.
E il quadro sta peggiorando: secondo i sondaggi di Between, la qualità banda larga percepita dagli utenti è diminuita del 10 per cento negli ultimi due anni. Man mano che cresce il numero di utenti connessi, infatti, la rete in rame (su cui funzionano le adsl) è sempre meno affidabile e veloce, come già paventato dal rapporto Caio al governo un anno fa. La soluzione sarebbe dotare il Paese di una nuova rete in fibra ottica che arrivi fino alle case, ma a riguardo i lavori in Italia procedono a rilento rispetto agli altri Paesi evoluti, poiché mancano fondi pubblici a supporto.
Nel frattempo, cosa può fare l'utente per evitare delusioni o per rimediare, se scopre di avere un'adsl lenta? Between consiglia di usare il software Isposure, che testa la connessione e dice quali operatori offrono un servizio migliore nella stessa zona.
Ma presto gli utenti potranno contare su altre soluzioni: "A maggio pubblicheremo i primi risultati ufficiali sulla qualità delle connessioni adsl", fanno sapere da Agcom (Autorità Garante delle Comunicazioni). Gli operatori si impegneranno a garantire velocità medie e minime. Gli utenti avranno diritto a disdire l'abbonamento senza costi, se le promesse saranno tradite. Potranno verificare la velocità della propria connessione con un software che Agcom fornirà a ottobre.
Gli utenti italiani non sono i soli ad affrontare questi problemi: anche le offerte banda larga inglesi hanno velocità medie reali che sono la metà di quelle pubblicizzate, come rileva uno studio pubblicato dall'Ofcom (l'authority tlc inglese) a fine marzo. Ofcom adesso sta esortando gli operatori a rispettare le promesse. Bisognerà vedere se l'Authority italiana riuscirà a essere più incisiva di quella inglese nel rimettere in riga gli operatori.
(08 aprile 2010)
Nessun commento:
Posta un commento