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Appresa con stupore la notizia, dall’articolo del Quotidiano «Il Cittadino» del 22 maggio 2010, che il Direttore della Casa Circondariale di Lodi, nel suo discorso tenuto in occasione della Festa del Corpo, “auspica” il completamento dei lavori di ristrutturazione del reparto detentivo entro fine anno, il Segretario Regionale Vicario del Sindacato UGL Polizia Penitenziaria ha dichiarato: “Come al solito non si fanno i conti con la realtà al Carcere di Lodi.
In un articolo apparso l’estate dello scorso anno sul Quotidiano “Il Cittadino”, sia il Provveditore Regionale che il Direttore del Carcere, prevedevano un termine di 10 mesi per il completamento di tutti i lavori che attualmente interessano la Casa Circondariale di Lodi e che non interessano solamente il reparto detentivo.
Siamo quasi al 10° mese, ma attualmente i lavori sono in alto mare, in quanto non è ancora ultimato il lato destro del reparto detentivo, il quale si stima verrà consegnato dopo l’estate. Proprio nel rispetto delle stime fatte dal nostro Sindacato.
In questo momento, sia il Personale di Polizia Penitenziaria che la popolazione detenuta sono costretti a convivere in un cantiere polveroso, con un tramezzo separatorio tra i luoghi dei lavori e il resto del reparto, realizzato in cartongesso e legno, ossia materiali infiammabili; tutto ciò, come preannunciato lo scorso anno dall’Ugl Polizia Penitenziaria, indica la mancata osservanza del Testo Unico in Materia di Tutela della Salute e della Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e della sicurezza che l’Istituzione carcere dovrebbe garantire.
Vorrei sottolineare che i grossi numeri scodellati nel discorso del Vice Comandante di Reparto, circa i molteplici servizi svolti dal Personale di Polizia Penitenziaria in sede, sono stati portati avanti da circa 25 unità di Polizia Penitenziaria, comandati “sempre” a svolgere delicati servizi di trasferimento dei detenuti in condizioni di inferiorità numerica senza alcuna preoccupazione da parte dell’Amministrazione, il tutto a discapito della sicurezza del dato servizio, degli Agenti operanti e degli stessi detenuti.
Oltre a questo, denunciamo ancora una volta che il servizio in Istituto è carente per una cronica mancanza di Personale, in quanto si è avuto un taglio della pianta organica nel 2001, con la determinazione di un numero di unità irrisorie per portare avanti i servizi di un carcere degno di chiamarsi con questo nome; i sacrifici degli Agenti e delle loro famiglie, vengono dimenticati costantemente dall’Amministrazione, la quale fa costante ricorso al lavoro straordinario in modo coatto, molte volte differendone gli “esigui” pagamenti, poiché un’ora di lavoro straordinario è pagata meno dell’ora ordinaria di servizio e contribuendo allo sforamento delle soglie Irpef, dando luogo a conguagli a debito onerosi per il Personale di Polizia e per le rispettive Famiglie.
Per riportare sicurezza nella Casa Circondariale di Lodi, ci vorrebbe un aumento di circa 25 unità di Polizia Penitenziaria, onde coprire tutti i posti di servizio e riportare i turni alle sei ore, come disposto da contratto nazionale di comparto.
Non si comprende inoltre il numero di detenuti che “affollerà” la struttura a lavori conclusi. Sì, proprio di “sovraffollamento” si tratta; per contenere 150 detenuti, l’Istituto dovrà garantire in maniera proporzionale il solito numero di detenuti ogni metro quadro delle celle, altro che 7 metri per ogni detenuto! E il numero degli Agenti rimarrà invariato? Se queste saranno le future intenzioni del Direttore e dell’Amministrazione tutta, l’Ugl Polizia Penitenziaria non esiterà a scendere in campo con manifestazioni eclatanti, anche incatenandosi per protesta.
Ugl Polizia penitenziaria
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