domenica 27 giugno 2010

Brancher: "Contro di me odio e cattiverie" Idv e Pd insistono per le dimissioni


Dopo aver annunciato che affronterà il processo e l'udienza del 5 luglio, e quindi dopo aver rinunciato 1 ad avvalersi del legittimo impedimento, Aldo Brancher si è detto "tranquillo". E pronto, adesso, "ad andare avanti". "'Le dimissioni non sono assolutamente in programma. Non ho nulla da rimproverarmi, ho tanto lavoro da fare e vado avanti", ha detto il ministro aggiungendo però di essere rimasto "stupito" da tanta "cattiveria e di odio, a tutti i livelli" nei suoi confronti. "Quando accetto un impegno so perfettamente cosa vado a fare - ha concluso Brancher -. Chi non conosce il mio lavoro si informi prima di parlare".

Per l'opposizione però la vicenda non è affatto conclusa. E chiede le dimissioni del neoministro. "La vicenda di Brancher è grottesca e paradossale e tutt'altro che conclusa. Il vero scandalo, lo ribadiamo, è la sua nomina a ministro per sfuggire alle aule giudiziarie e la rinuncia di ieri al legittimo impedimento non cambia di una virgola la sostanza del problema", hanno detto i presidenti dei gruppi parlamentari di Italia dei valori di Camera e Senato, Massimo Donadi e Felice Belisario.

Che aggiungono: "Qui c'è un intero Paese preso in giro. La sua nomina è un imbroglio dimostrato dal fatto che non ha uno straccio di delega o competenza. Il ministro Brancher deve andare a casa. Per questo, Italia dei valori ribadisce l'invito a tutte le opposizioni e a tutti i parlamentari che hanno ancora a cuore le istituzioni e la dignità di questo Paese a sottoscrivere una mozione di sfiducia unitaria. Siamo disponibili ad incontrarli il più presto possibile".

Dello stesso avviso anche Andrea Orlando, responsabile giustizia del Partito democratico che aggiunge: "Al momento non sappiamo neppure di che cosa dovrebbe occuparsi Brancher, visto che nessuna delega gli è stata assegnata a dieci giorni dalla sua nomina". Secondo Orlando "ci troviamo di fronte a una incredibile buffonata finalizzata a evitare i processi. Se nella maggioranza c'è ancora un po' di senso delle istituzioni si farebbe dimettere subito il ministro al legittimo impedimento e si cancellerebbe il suo inutile e inesistente ministero".

Di "autogol" e "brutta figura" parla anche il finiano Italo Bocchino, vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera, che dice: "Se la nomina di Brancher fosse stata discussa dall'Ufficio di presidenza del Pdl avremmo evitato una brutta figura a Pdl, maggioranza, governo e Berlusconi". "La decisione di Brancher di accogliere il nostro invito di rinunciare al legittimo impedimento è saggia e utile - aggiunge Bocchino -. Per evitare altri autogol come questo, d'ora in poi sarebbe opportuno discutere di più negli organi di partito, dove si chiede la conta soltanto per mettere in minoranza Fini, che poi sulla legalità è in linea con la maggioranza dei nostri elettori".

(27 giugno 2010)

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