lunedì 28 giugno 2010

Lui porta iella


Berlusconi ha un record di primati negativi nella gestione “imprenditoriale dell’azienda-Italia”, come direbbe lui. I governi Berlusconi sono stati caratterizzati dalla stagnazione economica, sia che incontrino un periodo di crescita, sia che incontrino un periodo di crisi.
Berlusconi ha promesso che non avrebbe aumentato le tasse anzi, le avrebbe diminuite, salvo poi fare esattamente il contrario nei suoi tre precedenti governi. Il quarto, e speriamo ultimo governo Berlusconi, non fa eccezione. Infatti, anche nella XVI legislatura, secondo l'Istat, la pressione fiscale è lievitata dal 42,9 % del 2008 al 43,2%.

Per riscontrare simili livelli di pressione fiscale bisognerebbe tornare al 1997, l'anno dell'Eurotassa, dove comunque fu toccato il picco del 43,1%, ma per il raggiungimento di uno scopo egregio. Invece lui, l’imprenditùr “dei soldi nostri per le aziende sue”, tira dritto spalleggiato dall’alter ego in Confindustria, convinti entrambi che l’Italia sia fuori dalla recessione. Forse le loro aziende la recessione non l’hanno mai vista anche se per farlo basterebbe che uscissero dai palazzi d’oro in cui sono rintanati e scendessero in strada per toccarla con mano.
Le tasse aumentano, i contribuenti diminuiscono, vuoi per il flagello della disoccupazione, vuoi perché l’evasione fiscale è ormai prassi semi-legalizzata dopo il pessimo esempio offerto dall’amnistia fiscale di Tremonti e il costante malcostume offerto da chi governa.
L’oppressione fiscale, la definirei tale, innescata dal governo è pericolosissima poiché non mira a produrre gettito, risollevando il sistema economico, ma ad aumentare l’imposizione fiscale.
Sempre meno contribuenti, sempre più tasse, meno contribuenti, più tasse perché per Tremonti, come direbbe Totò, “è la somma che fa il totale”. Ma se la disoccupazione aumenta, l’evasione pure, e le tasse anche, il sistema prima o poi imploderà. E lo farà nel momento in cui a pagare rimarrà una minoranza, che si farà carico di mantenere una macchina mastodontica fatta di pensionati, di pubblici dipendenti, studenti, e disoccupati. Mi chiedo cosa si inventerà poi Tremonti se non una grottesca tassa patrimoniale.
Nel frattempo, però, le rendite finanziarie sono tassate al 12%, qualcuno acquista yacht di 60 metri con società fantoccio delle isole Vergini Britanniche. Per qualcun altro, alla faccia dei costi della politica (gli unici che crescono in controtendenza rispetto la crisi), viene creato un dicastero ad hoc come copertura per il legittimo impedimento.

Inoltre, comincio a pensare che il Presidente del Consiglio, oltre che essere un corruttore, porti anche iella all’Italia e fortuna solo a se stesso. In politica è sceso in campo nel ’94 quando le sue aziende erano sull’orlo del fallimento e le ha salvate attraverso il poderoso strumento del conflitto d’interessi da lui ampliamente e sfacciatamente utilizzato. In compenso nel Paese si passava al governo tecnico Dini, dopo appena 7 mesi. Sempre nel ’94, l’Italia perdeva i mondiali di calcio in finale, ai rigori, con il Brasile.
Nella sua seconda legislatura, nel 2001, e per ben due anni, nel 2003 e 2005, non c’è stata alcuna crescita del Pil che è rimasto invariato. Sempre sotto la sua seconda legislatura, nel 2002, la nazionale di calcio usciva dal mondiale agli ottavisconfitta dalla Corea del Sud.
Nel 2006, per fortuna, al governo c’era Prodi, il Pil era +2.0 e vincevamo per la quarta volta i mondiali di calcio, in finale contro la Francia, dopo ben 24 anni.
La storia del 2010, sia economica sia calcistica, purtroppo la conosciamo bene.

Curiosando e facendo un po’ di analisi storica, oltre ad una serie interminabile di buoni motivi per mandare a casa questo governo, da oggi ne abbiamo uno in più. Assistiamo all’aumento della pressione fiscale per gli onesti, mentre lo scudo salva gli evasori, al tasso di disoccupazione in decollo verticale, al ritorno del nucleare, ignorando la volontà dei cittadini espressa da un referendum, ai numerosi provvedimenti canaglia del legittimo impedimento e del anti-intercettazioni, che danno ossigeno ai farabutti, alla norma per la privatizzazione dell’acqua. Sono tutte scelte strategicamente fallimentari per il futuro dell’Italia fatte da un uomo che, oggi, ci accorgiamo che porta pure iella. Questo è troppo.

Ps. L’Italia dei Valori parteciperà, a Roma e in tutte le altre città d’Italia, alle manifestazioni promosse dalla Fnsi, dall’associazione Art. 21 e dal Popolo Viola, contro il vergognoso ddl sulle intercettazioni e in difesa della democrazia. Giovedì 1 luglio saremo a Roma, a piazza Navona, luogo dal quale trasmetteremo la diretta Twitter proprio da questo blog, corredata da video, immagini e pensieri.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ECCO: QUESTO POTREBBE ESSERE UN MOTIVO PER CONVINCERE CERTI ITALIANI A NON VOTARLO PIU'! (INTENDO PER QUANTO RIGUARDA IL CALCIO, VISTO CHE A QUANTO PARE GLI ALTRI ARGOMENTI NON FANNO TANTO PRESA)

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

DI PIETRO INTELLIGENTE E ASTUTO, A DIFFERENZA DI QUEGLI ECTOPLASMI DEL PD.
SEMBRANO CONOSCERE UNA REALTA' VIRTUALE, LA REALTA' REALE NON SONO CAPACI DI COGLIERLA.