

di Gianfranco Pasquino
Osservo con contenuta curiosità e meno contenuta riprovazione le manovre che qualcuno, Casini e D’Alema, in special modo, hanno iniziato intorno al governo Berlusconi. Tornano a pullulare le formule più fruste della “Prima Repubblica”: governo di transizione, governo di larghe intese, sto aspettando il governo dei tecnici per culminare poi con Eugenio Scalfari che lancerà la formula altamente innovativa di “governo dei migliori”.
Però, non è mai opportuno dimenticare i duri fatti che sono di due tipi: esiste una maggioranza cospicua del governo Berlusconi, sia alla Camera sia al Senato, sono vigenti le norme costituzionali, vaghe su come cadono i governi, chiarissime e lapidarie su come nascono e quanto durano: “Il governo deve avere la fiducia delle Camere”.
Dopodiché,
Necessari non sufficienti
L’ASSE avveniristico Fini, Casini, Bersani, Di Pietro, i quali saranno tutti necessari, ma potrebbero anche non essere sufficienti, non mi pare costituire alcunché di omogeneo.
Si potrebbero snobbare queste chiacchiere estive e interviste balneari, se non vi fossero due elementi importanti. Il primo, destinato a durare, riguarda il conflitto su partito e governo fra Berlusconi e Fini. Il secondo, ugualmente destinato a continuare, si esprime nello stillicidio delle dimissioni dal governo: Scajola, Brancher, Cosentino, prossimamente, chi sa, Bertolaso. Questo stillicidio ha qualche aggancio anche nel Popolo della libertà, il coordinatore Verdini è sotto assedio, e in Parlamento: davvero Marcello Dell’Utri, condannato in appello a sette anni di carcere, può rimanere senatore?
Sì, mi ricordo che i benpensanti del Partito democratico, anche prima della loro fusione, sostenevano che bisogna sconfiggere Berlusconi per via politica, non per via giudiziaria. Altrove, in Europa, negli Usa, persino in Giappone, inquisiti e condannati se ne vanno senza neppure ricevere ipocriti apprezzamenti sul loro coraggio e sulla loro possibilità di difendersi meglio.
In politica, più che nella vita, non basta richiamarsi al rispetto formale della legalità. Qualche volta è imperativo applicare una concezione rigorosa di etica pubblica. Farebbero, dunque, molto meglio i potenziali costruttori di assi sostitutivi del governo Berlusconi, primi ad essere esigenti con tutti i loro parlamentari e politici, “senza eccezione alcuna”; secondi a premere il pedale sulla questione dell’etica politica. È lecito essere scettici sulla spesso molto limitata intolleranza che gli elettori italiani manifestano nei confronti della corruzione politica, ovvero riguardo alle attività dei politici affaristi. Tuttavia, è indispensabile che qualsiasi tentativo di sostituzione del governo Berlusconi venga preceduto da una incessante opera di convincimento, la via politica, che tra il dire e il fare di Berlusconi sta di mezzo il mare, per di più inquinato, e che, via giudiziaria, chi fa politica e governa accettando, incoraggiando, usufruendo della corruzione danneggia non soltanto “il paese”, ma i suoi concittadini. Gli alleati del governo Berlusconi portano notevoli responsabilità se non prendono visibilmente e apertamente le distanze da comportamenti inefficienti e corrotti. Insomma, non è credibile che
Il ruolo dell’opposizione
LE MODALITÀ con le quali le opposizioni al governo esprimeranno, articoleranno, diffonderanno le loro critiche, distruttive e costruttive - s’è vista mai una opposizione che, programmaticamente, rinuncia a fare cadere un governo? - debbono soprattutto mirare a convincere gli elettori che il ciclo Berlusconiano si è avvitato su se stesso, è finito. Può essere superato dopo un passaggio elettorale, che è il modo migliore in democrazia di legittimare il cambio di maggioranza. Allora, meno formule governative fantasiose, critiche più severe, proposte alternative più precise. Soltanto in questo modo diventa possibile, non soltanto facilitare la caduta del governo Berlusconi, ma iniziare anche il superamento del berlusconismo.

1 commento:
Un tempo, e ancora in molte Nazioni avviene, si diceva "largo ai giovani".. non capisco perchè in Italia ci si sia così affezionati alle "mummie".. Sinceramente tutte queste vecchie e isteriche star politiche mi hanno stancata, non è più ammissibile che un politco, iniziando dal consigliere comunale, debba restare in carica vita natural durante.. ma che democrazia è? Qualcuno me la spieghi perchè io non l'ho mai capito. Finita la legislatura, massimo due legislature, si DEVONO lasciare titoli e denaro e tornarsene a casa.. punto!!
Mandiamoli a casa.. non ne posso davvero più di vederli in circolazione, o si prenda il coraggio e si diano loro titoli regali smettendola di parlare di Repubblica, non ha più alcun significato, almeno la gente capirà una volta per tutte che "regnare" è un diritto divino e si rassegnerà soffrendone meno!!!
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