lunedì 5 luglio 2010

Che occasione per Fini


di Paolo Flores d’Arcais

Berlusconi sa quello che noi non sappiamo: cosa potrebbe uscire dalle inchieste ancora in corso. Per questo vuole – assolutamente – magistrati con le mani legate e giornalisti con la mordacchia. Impunità e silenzio. Per questo, sulla legge-bavaglio, vuole andare alla resa dei conti. O Fini si acconcia al bacio della pantofola, magari inzuccherato da qualche emendamento innocuo, oppure “kaputt”. Obbedienza perinde ac cadaver, questo esige Berlusconi dagli “alleati” sulle due sole cose per lui vitali, la giustizia (cioè l’impunità) e le televisioni (cioè il suo controllo totalitario).

Su tutto il resto può concedere qualsiasi cosa, nei programmi come nelle prebende. Ecco allora le avances a Casini per sostituire Fini: l’opulento ministero che fu di Scajola farebbe da sirena e da pronubo alla nuova alleanza. Girano voci che Casini potrebbe farci un pensiero, se Berlusconi aprisse una formale crisi di governo. Ma qui si tratta di regime. Anzi di regime di “golpe strisciante” come lo ha battezzato Umberto Eco, di “eversione quotidiana” come da giurista lo ha definito Stefano Rodotà. Casini può prestarsi ad essere il portatore d’acqua di un tale disegno, il “soccorso bianco” di una volontà totalitaria che si esprime nella legge-bavaglio che l’Europa e l’ambasciatore degli Stati Uniti non smettono di condannare? E però: o Fini si piega o si andrà alla conta. Alla possibile sfiducia. Che non deve però significare automaticamente Berlusconi bis o elezioni subito.

Bersani ha dichiarato di “pensare ad altre ipotesi”. Cerchiamo allora di essere chiari. Se ci saranno i numeri per la sfiducia, a maggior ragione ci possono essere per un governo senza Berlusconi e CONTRO Berlusconi. Tutto il resto sarebbe peggio della bicamerale di nefasta memoria. L’alternativa è dunque un governo di LEALTÀ COSTITUZIONALE. I numeri potrebbero già esserci, e il giorno che Berlusconi fosse disarcionato, comincerebbero fra i suoi le “crisi di coscienza”.

I nomi anche: il governatore della Banca d’Italia, un ex presidente della Corte costituzionale o altro colpo di saggezza inventiva da parte del “primo cittadino”.

Un governo per preparare il ritorno alle urne in condizioni democratiche: nuova legge elettorale, fine del sequestro delle frequenze tv, abrogazione di tutte le leggi-impunità… La forza di Berlusconi è stata sempre e solo la debolezza o la pavidità dei suoi antagonisti. La storia regala a Fini una chance irripetibile. Noi siamo scettici. Ma speriamo di dover domani chiedere venia.

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