

Lo scrittore Roberto Saviano si domanda: "Dov'era
All'origine dello scontro l'anticipazione di un'intervista rilasciata dallo scrittore di Gomorra a Vanity Fair. "
Sulla sua vita dopo "Gomorra", lo scrittore aggiunge: "E' un libro che non rinnego, lo riscriverei, ma sarei falso se le dicessi che lo amo. Perchè mi ha tolto tutto: io volevo solo diventare uno scrittore. A centomila copie ero felicissimo, mi pubblicano importanti case editrici straniere e mia madre dice che in quei giorni sembrava che volassi, ma io non mi ricordo niente. Volevo comprare con mio fratello una moto, lo sognavamo da tempo. Poi arrivano la scorta, le minacce. Io volevo essere quello di prima. Mi è scoppiato tutto in mano".
L'attacco dei leghisti. "Rispondo subito - esordisce Castelli dettando la sua replica ai cronisti -. Saviano è accecato e reso sordo dal suo inopinato successo e dai soldi che gli sono arrivati in giovane età. Unica sua scusante rispetto alle sciocchezze che dice sulla Lega è che, quando noi combattevamo contro la sciagurata legge del confino obbligatorio che tanti guai ha portato al nord, aveva ancora i calzoni corti".
Se Saviano "nulla sa della storia della Lombardia - continua Castelli - vada a rileggersi la storia della battaglia che
In difesa di Roberto Saviano si schiera subito l'Italia dei Valori con Luigi De Magistris, che critica anche l'esperienza di governo del Carroccio. "
Rilievi in sintonia con quelli mossi alla Lega da Orazio Licandro, della segreteria nazionale del PdCI-FdS. "Quanto è facile aggredire uno scrittore e continuare ad approvare provvedimenti che aiutano l'economia criminale" dice Licandro, che poi invita il Carroccio a "lasciar stare Saviano" e fare "più fatti in un momento in cui l'Italia è precipitata in un baratro di illegalità che fa persino sbiadire la stagione di Tangentopoli".
Per Gianclaudio Bressa, capogruppo del Pd nella commissione Affari costituzionali, ''Saviano colpisce al cuore
Parla anche Walter Veltroni, secondo il quale Saviano ha semplicemente indicato la realtà delle infiltrazioni mafiose al Nord, e le sue sono "parole vere, non offese". "
(27 luglio 2010)

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