Nicola Cosentino si è dimesso da sottosegretario. Ha lasciato il suo incarico governativo questa sera, dopo la nostra interrogazione alla Camera e in attesa della mozione di sfiducia che avevamo proposto e che si sarebbe discussa mercoledì prossimo.
La prima cosa che mi viene da dire è una sola: era ora.
Non ha limite, non ha senso del pudore, non ha rispetto per le istituzioni una persona che per dimettersi, nonostante i gravi capi di imputazione, ha atteso la richiesta di voto di sfiducia, proposta dall'Italia dei Valori.
Ma come si può affidare il Governo del Paese ad una persona che è colpita da un mandato di cattura per associazione a delinquere di stampo camorristico ed è sospettata di far parte di un'associazione segreta che opera per abbattere le istituzioni? E' come mettere un coltello nelle mani dell'assassino.
Per questo le dimissioni, che noi dell'Italia dei Valori abbiamo chiesto ad ogni costo, erano doverose. E non dicano, adesso, che Cosentino ha dimostrato correttezza istituzionale dimettendosi. Perché la correttezza è un'altra cosa. Di correttezza parleremmo se Cosentino non approfittasse del suo ruolo di parlamentare per evitare i magistrati che hanno chiesto il suo arresto. Di correttezza parleremmo se in un Paese normale, dopo il caso Scajola, il caso Brancher, il caso Cosentino, si risolvesse un altro grande caso: il caso Berlusconi. Perché chi è il mandante di tutta questa storia? Chi è il beneficiario se non Silvio Berlusconi? Chi ci sta ai vertici di questa nuova "P" (2 o 3 non importa) politica?
Il loro scopo è chiaro: occupare le istituzioni. Un gruppo di magistrati, un gruppo di giornalisti, un gruppo di banchieri, un gruppo di imprenditori, un gruppo di politici con un unico obiettivo: farsi gli affari propri, ognuno in mutuo soccorso dell'altro.
Chi paga? I cittadini, come sempre.
Per questo è indispensabile, adesso, che la società civile apra gli occhi. La nostra missione non si ferma certo alle dimissioni di Cosentino. Tutt'altro. Adesso abbiamo un compito preciso: mandare a casa il governo Berlusconi.
venerdì 16 luglio 2010
Di Pietro dimissioni Cosentino
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)

Nessun commento:
Posta un commento