mercoledì 14 luglio 2010

Formigoni e Caliendo coinvolti da un'informativa dei carabinieri


Su mandato del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, l'associazione che faceva riferimento a Flavio Carboni chiese esplicitamente al presidente della corte di appello di Milano Alfonso Marra di "porre in essere un intervento nell'ambito della nota vicenda dell'esclusione della lista riconducibile al governatore dalle elezioni regionali 2010". E' quanto emerge da un'informativa del 18 giugno scorso dei carabinieri del nucleo investigativo di via In Selci di Roma stilata nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P3.

Parlando dell'attività svolta dal gruppo di Carboni, i militari dell'Arma definiscono emblematica la "vicenda che ha visto protagonista il neo presidente della corte di appello di Milano". "Non appena Marra - proseguono i carabinieri - ha ottenuto, dopo un'intensa attività di pressione esercitata dal gruppo (ed in particolare da Pasquale Lombardi) sui membri del Csm, l'ambita carica, i componenti dell'associazione gli chiedono esplicitamente, peraltro dietro mandato del presidente Formigoni, di porre in essere un intervento nell'ambito della nota vicenda dell'esclusione della lista 'Per la Lombardia'". Al riguardo, i carabinieri citano una telefonata del primo marzo 2010 di Formigoni all'imprenditore campano Arcangelo Martino nella quale chiede: "Ma l'amico, l'amico, l'amico Lombardo, Lombardo lì, Lombardi è in grado di agire".

Dalla stessa informativa viene fuori che il gruppo di Carboni ha potuto contare sul contributo del sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, del capo degli ispettori di via Arenula, Arcibaldo Miller, e Antonio Martone, presidente della commissione per la Valutazione, la trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche.

Da parte sua, Caliendo nega di essere mai stato a conoscenza di operazioni segrete. All'associazione 'Centro studi giuridici per l'integrazione europea Diritti e Libertà' "ho sempre dato solo un contributo culturale. Di tutte le altre operazioni del gruppo o dell'attività extra di Lombardi non ne so nulla, non ho mai avuto rapporti con Flavio Carboni e non ho mai avuto la sensazione che Lombardi frequentasse certe persone", dice il sottosegretario alla Giustizia, negando che l'associazione segreta denominata P3 possa essersi avvalsa del suo contributo, come invece riportato dall'informativa dei carabinieri.

(14 luglio 2010)

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