

La proposta è stata accolta da tutti i gruppi. La votazione, prevista per oggi, slitta alla prossima settimana. Bongiorno: "Richiesta saggia". Casson: "Chi è contro la legge lo dica"
Il Governo ha chiesto e ottenuto 48 ore di tempo per esaminare e dare il parere sugli emendamenti presentati al ddl intercettazioni in commissione Giustizia alla Camera, che ha fissato per martedì prossimo all'ora di pranzo l'inizio della votazione. ''La richiesta, che mi è sembrata saggia -ha detto Giulia Bongiorno, presidente della seconda commissione- è stata accolta positivamente da tutti i gruppi e quindi questo differimento è assolutamente consequenziale''. La richiesta è stata avanzata dal sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, in apertura della seduta di oggi, ed è stata accolta da tutti i gruppi.
Undici gli emendamenti presentati oggi. Sono in tutto undici, sei firmati dal capogruppo del Pdl in commissione Giustizia, Enrico Costa, e dal leghista Matteo Brigandì, e cinque dalla presidenza della commissione e relatrice del ddl sulle intercettazioni, Giulia Bongiorno, gli emendamenti al ddl sulle intercettazioni presentati oggi. Se questi dovessero passare, la conseguenza sarebbe che il ddl intercettazioni diventerebbe meno nefasto di quanto non sia attualmente.
Soddisfatta l'opposizione. ''Siamo contenti che sia stato dato più tempo per approfondire il dibattito'', commenta il capogruppo del Pd in commissione Donatella Ferranti. ''Abbiamo sempre chiesto che il testo venga modificato profondamente - osserva il deputato dell'udc Roberto Rao - e che il dibattito non venga strozzato. Il testo ora, anche grazie agli emendamenti di Enrico Costa e del presidente Bongiorno, è cambiato e questo rinvio ci sembra una cosa positiva perché così il governo, se vorrà, potrà anche accorpare le varie proposte di modifica e formularne di nuove''. D'accordo con la richiesta che il dibattito non venga strozzato anche il capogruppo dell'Idv in commissione Federico Palomba: ''È chiaro che la maggioranza ha bisogno di più tempo per cercare di trovare una composizione al proprio interno'', ha detto.
"Questo Fini non lo sopporto più". L'ira di Berlusconi contro Fini e i suoi sostenitori trova sfogo: "Fa di tutto per distruggere il mio lavoro. E
Pd: "Sì emendamenti, no ddl". "Voteremo gli emendamenti presentati dall'on. Bongiorno perché in molti casi riducono il danno, ma questo non significa che cambieremo il nostro giudizio molto negativo sull'intero provvedimento". È questa l'opinione espressa dal responsabile Giustizia del Pd Andrea Orlando.
"Chi della maggioranza è contro la legge, lo dica". "Nella maggioranza chi è contro l'impostazione del ddl intercettazioni deve uscire dall'ambiguità e fare chiarezza". L'invito a 'uscire allo scoperto' arriva dal senatore Felice Casson, vicepresidente del gruppo Pd. "Il grido d'allarme delle forze di polizia, della Procura nazionale antimafia, dell'intera stampa italiana, del Garante della Privacy, oltre che di varie organizzazioni internazionali, dall'Onu all'Osce, non possono essere ignorati per convenienza politica - ha aggiunto -. Serve uno scatto in avanti fondamentale". Per Casson è evidente che nel governo ci sia chi vuole evitare problemi politici e penali "con l'estremo tentativo di mettere un bavaglio a stampa e indagini". "Temo che vi sia una diffusa volontà di utilizzare il ddl solo per giochi interni - ha concluso il senatore -. Ci sono delle responsabilità politiche enormi che non possono essere nascoste con un gioco delle tre carte".
(14 luglio 2010)

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