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DONADI (IDV): “UN GOVERNO DI UN ANNO PER BONIFICARE IL PAESE”. MA DELLA VEDOVA: “NON HA NESSUN SENSO”
di Marco Palombi
"Un governo di scopo che duri sei mesi o un anno con l’obiettivo di bonificare
Un po’ poco per Italia dei Valori: “Di fronte ad una degenerazione morale senza precedenti – sostiene Donadi – il riscontro in sede parlamentare che chiede il Pd può servire solo a migliorare qua e là qualche legge, non certo a superare questa fase politica”. Certo, “una prima convergenza potrebbe avvenire tra poco su alcuni passaggi parlamentari”. Non è detto, conclude il dirigente di IdV, che “i tempi siano maturi da subito, ma mi limito a notare che ciò che solo qualche mese fa sembrava irrealizzabile oggi è un normale argomento di dibattito”. Il problema dei tempi sembra aleggiare anche nelle parole della deputata finiana Angela Napoli. Si può parlare di legalità nel partito di Berlusconi e Verdini? Le chiediamo. “Guardi, me lo contestano tutti i giorni – risponde – ma io sostengo che una battaglia dall’interno sia più difficile ma più fruttuosa. E poi uscire adesso dal Pdl per andare dove? Non è il momento idoneo, i Verdini e compagni rimarrebbero al loro posto, senza contare che tutti i partiti hanno i loro Verdini”. Quanto all’invito di Di Pietro, “io penso che non servono le nuove coalizioni – ci spiega - ma le azioni e il rispetto del principio di legalità in ogni partito. Potremmo dire che su questo tema si dovrebbe coalizzare l’intero Parlamento”.
UN RIFIUTO netto all’ex magistrato arriva da Benedetto Della Vedova, uno degli uomini più vicini a Fini: “Non ha nessun senso, sarebbe solo un ulteriore elemento di anomalia nella politica italiana col risultato di diluire all’infinito questa lunga fase di eccezionalità”. Insomma “serve un’etica civile condivisa , che poi è l’appartenenza ai valori costituzionali, non certo una nuova coalizione”. Niente “partitone antiberlusconiano”, dunque, ma nessuna sottostima di quanto sta accadendo: “Io non sottovaluto affatto, anzi mi fa proprio incazzare quello che leggo sui giornali e lo dico pensando che al processo il reato associativo della cosiddetta P3 evaporerà in un attimo. Quello che vorrei dire ai miei colleghi del PdL è che confondono il perimetro penale col giudizio politico: se uno non è condannato in terzo grado allora va tutto bene, ma la responsabilità pubblica è assai più ampia di ciò che costituisce reato”. Intanto ieri l’ala berlusconiana del Pdl ha avviato una sorta di pubblico processo a Granata per le sue posizioni sulle stragi di mafia. Il miglior alleato della “nuova coalizione” potrebbe essere l’insofferenza al dissenso del Cavaliere.

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