

Giorgio Napolitano, durante la cerimonia del Ventaglio, alla vigilia dell'approvazione finale alla Camera della manovra finanziaria, ha lanciato molti avvertimenti al Paese e, in particolare, alla classe politica. Uno prima di tutti gli altri: «Ci indigna e ci allarma l'emergere di fenomeni di corruzione e di trame inquinanti, anche ad opera di squallide consorterie». Per il Presidente della Repubblica «si deve intervenire senza alcuna incertezza o reticenza su ogni inquinamento o deviazione nella vita pubblica e nei comportamenti di organi dello Stato ma senza cedere a nessun gioco al massacro tra le istituzioni e nelle istituzioni». Ma l'allarme non scalfisce l'ottimismo verso il futuro del paese da parte del Presidente: «il Paese ha gli anticorpi». E poi una nota di ottimismo: «Occorre guardare avanti e misurarsi con le sfide del futuro. Nessun catastrofismo sulla situazione dell'Italia ma consapevole realismo nel valutare la situazione. Si sta risalendo la china da una crisi pesante».
PRIMO PROBLEMA: «DISOCCUPAZIONE DEI GIOVANI» - Alla ripresa produttiva non corrisponde una ripresa dell'occupazione. Da noi, le questioni storiche dell'occupazione e del Mezzogiorno si rispecchiano, esaltate, nella condizione giovanile. Il problema dei giovani non impegnati nè in un lavoro nè in un percorso di studio, è oggi il problema numero uno se si guarda al futuro dell'Italia». Così il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nel corso della Cerimonia del Ventaglio che si è svolta al Quirinale.
SERVE NUOVO MINISTRO PER LO SVILUPPO - Nel discorso del Presidente della Repubblica non sono mancati i richiami, a cominciare dall'invito al governo a nominare il nuovo ministro dello Sviluppo Economico.
NESSUNA INTERFERENZA SULLE INTERCETTAZIONI - «Il ruolo del presidente della Repubblica è risultato chiaro. Non vedo come si possa equivocare. Nessuna interferenza nella dialettica politica e nell'attività parlamentare che rappresenta la sovranità popolare fatta salva la facoltà dell'articolo 74 da parte del presidente della Repubblica». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto così chiarire il suo ruolo nell'iter del ddl intercettazioni. «Il mio impegno e dovere - ha affermato Napolitano - è valorizzare i poteri del Parlamento e l'invito ad ascoltare l'opinione pubblica e il paese reale».
«TANTO SQUALLORE» - A margine della cerimonia del Ventaglio, il presidente della Repubblica ha aggiunto: «Per ora sicuramente vedo tanto squallore. Poi vedremo cos'altro emergerà. L'importante è che si riesca a far fare alla magistratura il proprio lavoro fino in fondo per accertare fatti e responsabilità».
23 luglio 2010

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