Quel Vietnam del Pd

di Paolo Flores d’Arcais

“Sarà un Vietnam” ha promesso Enrico Letta a proposito di quello che scatenerà il Pd quando la legge-bavaglio andrà in aula. “Devono sapere che troveranno un inferno” ha tuonato il suo dioscuro Dario Franceschini, potenziando teologicamente la minaccia. Noi che – come è noto – siamo dei moderati minimalisti, ci accontenteremmo di una opposizione senza aggettivi. In aula e fuori, nelle manifestazioni di piazza e “sul territorio”. Ad esempio. Lunedì scorso tutti i giornali (e forse qualche tv meno minzolinata) hanno riportato il raccapricciante dialogo per un appalto ferroviario, con la richiesta di dare per collaudato un ponte in realtà sbullonato. Il delinquenziale cinismo di questa ennesima cricca è stato svelato solo grazie alle intercettazioni. Senza, c’erano le premesse per altri morti, per altre tragedie stile Viareggio, e per la retorica di regime sulla “fatalità” che sempre le accompagna.

Ecco, basterebbe che il Pd coprisse di manifesti il Paese chiedendo ai cittadini se vogliono davvero che sciacalli del genere non siano più scoperti. Rivolgendosi magari – con manifesti “dedicati” – agli elettori leghisti, che hanno votato per Bossi affatturati dal piffero magico della sicurezza. Un secondo manifesto (tanto i rimborsi elettorali sono opulenti) potrebbe ricordare i vecchietti seviziati nella “clinica degli orrori”, il Santa Rita della sanità lombarda su cui veglia Formigoni. Per l’ex primario, i magistrati hanno chiesto 21 anni di carcere. Senza le intercettazioni non se ne saprebbe nulla, e per gli anziani continuerebbe il calvario.

L’altra decina di manifesti, uno per caso, lo lasciamo alla libera scelta del vietcong Enrico Letta e del minosse Dario Franceschini: c’è solo l’imbarazzo, vista la quantità di orrori e nefandezze, di delinquenza comune e di delinquenza di establishment (il vertice Dell’Utri, Verdini, Carboni, per avere sentenze di comodo, dice niente?), che senza le intercettazioni sarebbe restata impunita e anzi ignota.

Basterebbe questa inondazione di manifesti per far crollare i consensi a un regime che ha fatto della sicurezza il suo manganello (contro gli immigrati, comodo capro espiatorio) e che ora se lo vedrebbe ritorcere contro.

Basterebbe che in tv i dirigenti Pd parlassero per qualche settimana di questi casi ossessivamente, anziché cincischiare in politichese sul nulla, e questa legge verrebbe dimenticata da Berlusconi e Bossi per primi, con dichiarazioni alla Scajola, per timore dei loro elettori inferociti e coi forconi.

Cari dirigenti del Pd, che vi costa?