mercoledì 7 luglio 2010

Telefonate, flirt e promesse: Berlusconi inizia la compravendita dei finiani


Nei corridoi gira voce di una campagna acquisti del Cavaliere. Da Augello a Della Vedova: ci ha chiamati, però...

Compravendita. La parola echeggia in maniera neanche troppo sotterranea nei corridoi del Parlamento in questi giorni. Il riferimento è al tentativo di Berlusconi di tirare dalla sua parte il maggior numero possibile di finiani, mentre si parla sempre più insistentemente della volontà del presidente della Camera di costruire “un terzo polo”. La conferma arriva direttamente dallo staff di Fini: “Sono voci che circolano insistentemente e che arrivano anche a noi”, spiega il portavoce, Fabrizio Alfano, pur senza cedere alla tentazione di fare nomi. E la direttrice del Secolo, Flavia Perina, sempre più orgogliosamente sul piede di guerra: “Se contatta me, ci faccio l’apertura del giornale. Ma ogni tanto qualcuno mi dice ‘Che buffo, mi ha chiamato il Cavaliere’”, racconta, annunciando l’intenzione di scrivere un pezzo sull’argomento (che poi, invece, nel pomeriggio dichiara saltato. Effetto delle oscillazioni del rapporto tra i due co-fondatori?). Una conferma “per opposizione” arriva da Giorgio Stracquadanio, interprete fedelissimo del Cavaliere, che ieri mattina ad Omnibus di fronte a questa ipotesi, praticamente impedisce la discussione. Che il presidente del Consiglio stia mettendo sul piatto tutte le sue armi, dalla seduzione alla minaccia, non è una novità. Dai tempi della direzione nazionale nella quale si è consumato lo show down a oggi, è stato tutto un tessere tele, un cercare di intaccare la galassia finiana, sia tentando gli indecisi, che provando ad attrarre le personalità più in vista.

Pronto? Sono io…

Dunque, per cominciare da queste ultime, Berlusconi ci ha provato con Fabio Granata e Benedetto Della Vedova. Senza risultati. “Mi ha chiamato prima della direzione. È stato un colloquio molto approfondito sulle tematiche della giustizia. Io ho riaffermato le mie idee”, racconta Granata. E Della Vedova: “Mi ha cercato una volta. Voleva capire il perché di certe mie posizioni, vedere se c’erano margini di modifica e di influenza. Poi, per fortuna non è più successo”. Strategicamente, il premier ha lasciato fuori gli ultras. “Sono stata l’unica a non essere cercata dal Cavaliere. Perché mi conosce e sa chi sono io – dichiara Angela Napoli – Ma ha parlato con tanti. Con Moffa, con Bocchino. Con Augello, che francamente non capisco se fa il doppio gioco. C’è da tener presente che chi rischia la ricandidatura è un obiettivo più facile”. Mentre un vecchio parlamentare di provenienza An e specchiata cultura fascista, come Lamorte: “Purtroppo io con Berlusconi, anche se è il presidente del mio partito, non ci ho mai parlato”. Enigmatico Bocchino: “Con me non ci può neanche provare. Comunque dopo la direzione mi ha chiamato, una volta”.

L’amo delle modifiche
Con qualcuno, però, il ponte gettato dal Cavaliere sembra funzionare. Spiega Augello: “Brancher si è dimesso, Berlusconi sta trattando con Tremonti sulla manovra e sta considerando alcune modifiche sulle intercettazioni. Se si arriva a una resa dei conti, lui può far pesare il fatto che una mediazione c’è stata. E la posizione di chi non dovesse tenerne conto potrebbe apparire pretestuosa”. A sentire le sue parole, il senatore sembra stare più nel campo del premier: “Ero all’opposizione di Fini all’interno di An e adesso quello che mi interessa è la politica del partito, non la fedeltà a una personalità”. Offerte esplicite da parte del Cavaliere? ”Non è questa la questione”, replica lui. Anche se ammette di aver parlato con Berlusconi più volte. A trovare la porta del premier è stato Silvano Moffa, dopo aver fondato Area nazionale, una corrente che guarda al mondo dell’ex An e dell’ex Msi: “Sono andato da lui, a parlare del futuro del Pdl. Lo stesso ha fatto Menia. Ma non c’è stata nessuna pro-offerta, questo è offensivo… ”. Un’altra a essere stata ricevuta recentemente è Souad Sbai, anche lei della nuova Area. La quale dice con foga: “Non c’è nessun disagio, nessun problema all’interno del partito”. Va detto che qualche pezzo il presidente della Camera l’ha già perso. A cominciare da Amedeo Laboccetta, che ha annunciato pubblicamente lo strappo.

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