lunedì 5 luglio 2010

Una vita dentro


Lunedì 05 Luglio 2010 14:54

TITOLO: La mia vita dentro

AUTORE: Luigi Morsello

EDITORE: Infinito

Un diario di viaggio che coglie l’umanità dolente, a volte rassegnata, del carcere sottolineando, nello stesso tempo, le sue contraddizioni, i suoi guasti, gli abusi. Questo è quanto offre l’opera di Luigi Morsello “La mia vita dentro. Le memorie di un direttore di carcere”, pubblicata da Infinito edizioni (€ 14.00), a cura di Francesco De Filippo e Roberto Ormanni, con prefazione di Piero Luigi Vigna.

Ispettore generale dell’amministrazione penitenziaria ora in pensione, Luigi Morsello, dal 1969 al 2005, è stato direttore di sette case di reclusione e un istituto minorile. Inoltre, è stato “in missione”, come funzionario dirigente, in altre ventidue carceri italiane, tra le quali quelle di massima sicurezza sulle isole di Gorgona e di Pianosa.

Anni di lavoro coincisi con un periodo buio della storia del nostro Paese, da Genova a Napoli, tra il pericolo del terrorismo, il sequestro Moro, i processi alle Brigate Rosse, gli attentati e gli assassinii di agenti di custodia e funzionari dello Stato. “Un diario che racconta le storie degli uomini che vivono con il carcere. Consapevole che la storia non è fatta dai sistemi, dalle istituzioni impersonali e astratte. Perché soprattutto in Italia, i sistemi spesso non funzionano o funzionano male, orientati a soddisfare bisogni – sovente illegittimi – di singoli, invece delle necessità collettive”.

Col suo libro, Morsello spinge a riflettere sulla realtà carceraria, con le difficoltà legate al sovraffollamento “che mortifica ogni intervento efficace”, alla carenza del personale, alla mancanza di fondi, alla burocrazia. Tutti fattori che ostacolano il processo di rieducazione e di reinserimento nel tessuto sociale dei detenuti.

Un’appassionante galleria di storie e personaggi, quali Guerrino Costi, arrestato per duplice omicidio, il mafioso Angelo Epaminonda, Patrizio Peci, Marco Donat-Cattin.Ma anche chi ha sacrificato la sua vita in nome della giustizia, dal generale Dalla Chiesa ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Il ricordo più duro della vita dell’autore resta, comunque, l’evasione, nel 1981, da San Gimignano di Giovanni Guido, detto Gianni, uno dei responsabili della strage del Circeo del 1976. Morsello fu sottoposto a procedimento penale per “procurata evasione”, pur non essendo presente nel penitenziario.

Una realtà carceraria definita dallo stesso autore “invivibile per l’inesistenza di una politica criminale e dell’esecuzione penale”. Per una politica sbagliata, poco attenta alle tossicodipendenze, che spesso affolla le carceri di persone “per tipi e quantità di droghe insignificanti”. Invece, per l’ex direttore “le carceri dovrebbero essere di 300 posti per le case circondariali e 200 per quelle penali, con celle di 20 metri quadri, servizi compresi per tre detenuti, laboratori per attività lavorative e corsi professionali”. Necessaria, poi, secondo Morsello, la presenza costante di educatori, psicologi e criminologi, l’applicazione mirata e rigorosa delle misure alternative alla pena, che evitino di rendere le carceri “una sorta di area di parcheggio”.

Un libro che, attraverso le memorie di Luigi Morsello, “rivela ai lettori l’umanità che vive dietro le sbarre e che costituisce insieme al direttore, agli agenti, agli assistenti sociali, agli educatori, ai medici e agli infermieri, non un’istituzione totale, ma una vera e propria comunità”.

Vanessa Pierattini

7 commenti:

Unknown ha detto...

io lo compro ormai so curiosa!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Grazie Marianna, speriamo non ti deluda. Ciao. Luigi

amalia ha detto...

finalmente e' arrivato in libreria ordinato piu' di due mesi fa, ho cominciato a leggerlo e devo dire che le recensioni positive che ho letto non mi paiono esagerate.
Finiro' di leggerlo e ,per quanto possa valere, ti faro' conoscere il mio parere

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Effettivamente, la distribuzione lascia un po' a desiderare. Il tuo parere Amalia per me avrà un valore più che di un mio collega.
Grazie.

Anonimo ha detto...

Io ho avuto la fortuna di leggerlo appena uscito.
La prima copia me la inviò l'autore (mio fratello), con dedica.
Poi ne ho acquistate altre 5 online sul sito delle edizioni Infinito, e devo dire che me le inviarono molto rapidamente.
Ne ho rivenduta una sola copia a mia cognata che me l'aveva chiesta.
Le altre le tengo per me...credo che tra un po' sarà introvabile.
E visto che è la prima volta che un direttore di carceri parla dell'argomento e lo fa in prima persona...Bravissimo il curatore Dott. Roberto Ormanni. L'altro non lo conosco.
Vale la pena leggerlo...ma io sono di parte ;-)
Madda

Unknown ha detto...

MORSELLO mi sentiiiii ma tu (con rispetto ovvio) leggi le cose che sto scrivendo sul mio blog pensa che a me gia hanno chiuso 4 blog parlando di questi argomenti , perciò commenta ogni tanto ò! come dico al mio fidanzato, ciao e buona anzi straordinaria giornata !!!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Marianna, non riesco a pubblicare il tuo commento, quindi per ora lo faccio così: "MORSELLO mi sentiiiii ma tu (con rispetto ovvio) leggi le cose che sto scrivendo sul mio blog pensa che a me gia hanno chiuso 4 blog parlando di questi argomenti , perciò commenta ogni tanto ò! come dico al mio fidanzato, ciao e buona anzi straordinaria giornata !!!"
Hai ragione, ma ho rimediato, ho messo il tuo blog sulla mia blog roll.
Mi riprometto in giornata di fare una visita.
P.S.: chiamami Luigi!